DA CRISTIANO DICO CHE LA CHIESA NON E’ CRISTO. PAPA
FRANCESCO CONTINUA A NON CONVINCERMI. VIVO IL MIO STRAZIO E L’ILLUMINAZIONE
DELLA CROCE
di Pierfranco Bruni
La nostalgia della tradizione del
cristiano è un evento pre-conciliare. Sembra un rimando a Cristina Campo, che
dovremmo proporre come lettura al nuovo Pontefice. Un conto è porre al centro
il Cristo. Un altro “fatto” è cercare di mettere al centro la Chiesa. Con tutti
gli sforzi culturali, di pensiero spirituale ed epistemologico e diciamo anche
di fede che io possa fare tra i percorsi delle mie meditazioni e il mistero
cristiano – buddista, che mi intreccia il cuore e l’anima, questo “vostro” Papa
Francesco, cari cattolici, non mi convince. Ma non è un problema. Non lo è per
me!
Per i cattolici ogni Papa era ed
è e sarà il possessore di verità. Per me non è così.
Papini è il maestro delle
intelligenze riflessive che non smette di vivere tra la vita di Cristo, il
Diavolo e gli Imbecilli della razza somarina. Ma siamo in rivolta. Il Cristiano
è in rivolta. Non il cattolico, direbbe Albert Camus.
La storia della Chiesa è ricca di
ombre e nubi. Ma restiamo al presente. Il Papa Francesco non mi piace. I
cattolici, per la loro storia di “verità” e intolleranza, non sono sul mio
cammino e poco mi interessa.
Dei Papi che mi hanno intrigato?
Forse in tre casi in epoche diverse ma anche intrecciati alla mia formazione:
Celestino V (che io ammiro e amo), Benedetto XVI (che continuo a stimare
soprattutto dopo il discorso di Ratisbona e dopo aver accettato, in silenzio,
la sfiducia della Chiesa: perché le dimissioni non sono altro che questo e un
vaticanista come me comprende bene i segreti) e chiaramente Giovanni Paolo II
(che è parte integrante anche della mia vita culturale per motivi che ho
pronunciato più volte).
Bene. Francesco, Papa, poteva
risparmiarsi lo “sproloquio” sugli omosessuali, di cui non me ne frega nulla,
ma mi interessa la parola di un Capo di Stato, qual è la Chiesa, in uno Stato
qual è quello Italiano, che ha numerose questioni aperte sul problema che è
umano ma è anche politico. Francesco Papa è come se avesse dato indirizzi
politici precisi.
San Paolo dove sei? Ancora lungo
la via di Damasco? O a Malta? O defilato tra i Romani? Francesco, Papa, poteva
risparmiarsi il suo invito, a Lampedusa, rivolto non solo ai popoli immigranti
ma doveva non coinvolgere il concetto di “accoglienza” come è stato
pronunciato. Si tratta di un’altra questione politica italiana.
Porre sullo stesso piano Cristo e
la Chiesa significa non capire realmente la crisi di sfracellamento della
Chiesa (non ultimo il caso del Santuario di San Francesco di Paola a Paola,
purtroppo sul mio Santo si specula: e chi?).
Riempire pagine di giornali sulla
questione IOR senza risolverla è un aspetto sul quale anni fa ho dedicato
numerosi articoli come sul caso Ambrosiano.
La Chiesa? Quando smettiamo di
porre sullo stesso piano Chiesa e Cristo avremo risolto tanti problemi. La
Chiesa è una struttura con i suoi impiegati, i suoi funzionari, i suoi
dirigenti e le varie direzioni generali e uffici stratificati nei territori.
Compresi i suoi uffici stampa. Punto. Non sono ateo, attenzione, sono un
Cristocentrico.
Il Cristo è il credere il viaggio
di una spiritualità oltre la morte. Mi fermo con la devozione alla Croce, lo
strazio e l’illuminazione.
Caro Francesco, non insistere su
cose che non potrai fare. Sei l’alto dirigente della Chiesa. Per parlare di
Cristo devi usare un altro linguaggio, meno pop e meno rap.
Sono convinto con Cristina Campo
che il Concilio Vaticano II, che ha rimosso il vero valore e il significato
della eredità cristiana come fede e come mistero ed ha imposto la fede come
cultura e come ragione, ha spezzato la tradizione cristocentrica. Il
progressismo delle Chiese è soltanto una impalcatura ideologica. Si comincia a
capire così l'allontanamento di Benedetto XVI. Un grande Papa nella tradizione
dell'incontro vero tra Occidente ed Oriente e la forza di una cristianità che
aveva trovato nel discorso di Ratisbona, come ho già sottolineato, un punto di
riferimento certo. Questo Papa, Francesco, non mi convince e d'altronde le sue
aperture hanno un indirizzo prettamente ideologico. La Chiesa dovrebbe dare
degli indirizzi forti e non lasciare sparsi degli interrogativi. Un Papa debole
in una Chiesa allo sbando. Perché non fa suo il discorso di Benedetto XVI? Il
Papa di Ratisbona aveva le idee chiare nella tradizione teologica della
cristianità. Senza populismi ondivaghi. È certo che se devo riconoscere un
Papa, non perché possa restituire la mia anima al cattolicesimo (sono distante,
ma tanto), con il quale potermi confrontare, quello resta Benedetto XVI.