Dall’1 agosto sarà in
distribuzione il nuovo libro di Pierfranco Bruni dal titolo “Asmà e Shadi.
Preziosa come la luna nel disincanto del sogno” edito dalla Casa editrice
Pellegrini. Un raccontare una storia d’amore sul filo della leggerezza del
“Cantico dei Cantici”. Tutto vissuto in una atmosfera orientale e l’incontro,
in un vortice di amore, disamore e passione, tra Asmà e Shadi è un recitativo
da musiche e atmosfere negli echi dei minareti e sulle sponde dei mediterranei
che hanno danze rituali. Un viaggiare nel mondo orientale di Pierfranco Bruni
lungo la filigrana di un poema raccontato. La Prefazione è di Gerardo Picardo e la Postfazione di Antonietta Cozza.
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IL SUBLIME
DELL’ORIENTE DI PIERFRANCO BRUNI NEL SUO CANTUS FIRMUS
DI ANTONIETTA
CARRABS
Pierfranco Bruni, con questa sua ultima opera
dal titolo suggestivo “Asmà e Shadi. Preziosa come la luna nel disincanto del
sogno”, (Pellegrini editore), ha composto un autentico cantus firmus in cui la melodia passa
da una voce all'altra nel racconto della celebrazione sublime dell’amore.
Un canto nobile, se pur terreno. E non si può
veramente pensare amore più caldo, sensuale, ardente di quello di cui esso
parla: l’Amore–mistero. “...siamo fuoco e la luna divampa sugli orizzonti…”.
L’amore umano che racchiude nel suo intimo il
più profondo mistero della creazione: la meraviglia delle meraviglie. “...comunque,
sappi che ogni tuo bacio ha la leggerezza dell’anima e l’estasi non ha parole.
Urlami l’immenso…”.
Il tema dell’opera è
l’amore descritto come una tensione costante verso l’unità e il completamento.
“...io, Shadi, ti aspetto/ogni sera,/ma il crepuscolo è lento ad andar
via…”.
Entriamo, dunque, in questo meraviglioso mondo.
Ci farà da guida lei, Asmà: “…sono donna di
mare con le nuvole che navigano i miei occhi. Io, Asmà, sono donna di nuvole e
di vento…”.
Il nostro percorso proseguirà quasi per cerchi
concentrici, in una specie di progressivo avvicinamento al centro dell’opera.
Nelle università medievali il «magister» apriva la sua «lectio prima» col
commento al Cantico, l’opera di Pierfranco Bruni è percepita nella pienezza
sublimale di un canto primordiale in cui la melodia dei versi canta il
principio.
“…Asmà, preziosa, ti parlo e scompari. Io sono
Shadi, l’incantatore…”. Shadi canta questa unione continuamente ricostruita
attraverso le assenze, i silenzi, le lontananze della sua amata. “…stringerò
con il mio silenzio il tuo silenzio/e resterò come luna in cerca di mare…”.
Questo suo desiderio di ricongiungimento diventa
quasi il dono inatteso. E’ il canto della trepidazione per una ricerca
appassionata, fremente, intensa, volta a celebrarne l’ebbrezza dei corpi e
delle anime: “…siamo fuoco e la luna divampa sugli orizzonti…mi scorre
dentro la rugiada dei tuoi amplessi...”.
E’ il canto della tenerezza e delle carezze
amorose e rigeneratrici, dei baci puri e della passione ardente e accogliente
dell’intero essere di uno/a per l’essere intero dell’altra/o: “… Asmà, i
tuoi capelli sono intrecci di parole. Le mie mani sono sul tuo seno…”.
E’ il canto che
D. M. Turoldo ritrova nel Cantico dei Cantici:
“Toccheremo le più alte vette della mistica, pur
restando sul letto lussureggiante dove si consuma il più intenso degli
abbracci. Tutto avverrà con delicatezza, lasciando intatta la carne, profumati
i corpi. Si attraverserà il mare della sensualità conservando candida la veste.
Ma per questo bisogna avere i sensi lavati e limpida la mente. È allora che
potrai entrare in questo santuario, nel vero ‘Santo dei santi’ del mondo.”
Ed è così che l’amore conserva candida la veste:
“…io, Shadi /Non tracciarmi i passi per le nostalgie che non ho./Gli amanti non
sono mai infedeli./L’amore non conosce infedeltà…”.
L’aria si carica di sensualità “il vento ha
l’odore del sale e dei crepuscoli anneriti/nei rossi dell’autunno mentre la
voce di lei avanza verso di lui la luna è un faro,/noi siamo un infinito”.
Shadi, l’incantatore, manifesta tutta la sua
sofferenza: “…è di questo amore l’immenso universo che tocca le corde della
pazzia… mi sfuggi./Parole che tagliano il vento./Sei una donna che si
smarrisce/nell’inaffidabile. Sei cangiante, come i tuoi occhi./Io ho perso
tutte le pazienze. L’incantesimo smette il suo fascino. E il mare è distante”.
In
questo struggente dialogo:” l'amore/ha sempre la fedeltà del coraggio/ e mai
della resa”.