Affollato
convegno svoltosi a Martina Franca sul rapporto tra cultura e politica nella
società del quotidiano
Con
relazione di Pierfranco Bruni e qualificati interventi con ampia partecipazione
nel dibattito a più voci
Pierfranco Bruni: ” ll suicidio della
politica passa attraverso l’omicidio della cultura”.
“Il
suicidio della politica passa inevitabilmente attraverso l’omicidio della
cultura”. È su queste parole che Pierfranco Bruni ha sviluppato la sua relazione
nel significativo convegno che ha visto protagonisti i giovani, la politica e
la speranza per il futuro nonostante uno strisciante disamore per l’attuale
dibattito. Un insistere sul recupero delle culture nella politica.
La
politica al bivio. Suicidio o metamorfosi? Questo, infatti, è stato il
tema affrontato a Martina Franca (Palazzo Ducale – Sala degli Uccelli).
Una problematica di estrema attualità che ha visto la relazione di Pierfranco
Bruni, sul quale percorso tematico ha pubblicato diversi saggi e un libro dal
titolo “Oltre la foresta. La politica al bivio”. Prima dell’ampio e articolato
dibattito sono seguiti gli interventi di Maria Colacicco, di. Marco La grotta e
di Roberto Russano che ha introdotto i lavori che sono stati chiusi da Giuseppe
Chiarelli.
L’incontro
è stato organizzato dal Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi” con il
patrocinio del Comune di Martina Franca. Perché la politica al bivio? Una
domanda che spesso Bruni ha fatto aleggiare nella sua relazione e che è stata
ripresa dalle parole dei vari interventi ed è stata cesellatura nel dibattito
che ha posto un significativo confronto tra la politica degli anni Sessanta e
quella dei nostri giorni.
“La
politica ha bisogno di una struttura di idee, ha suggerito Pierfranco Bruni, e
la decadenza delle idee porta ad uno sradicamento o a un tentativo di
sradicamento di valori. Le società si reggono sul fare politico e sull’essere
politico. Quando ciò viene meno è difficile poter contestualizzare il rapporto
tra economia, mercati e progetto attraversato da valori”.
Il
Convegno, infatti, ha puntato a sollecitare una riflessione su questi
aspetti. “Bisognerebbe ritrovare una tradizione di valori, condivisi o meno,
sostiene sempre Bruni, per poter comprendere la difficile stagione della
irregolarità del pensiero politico che stiamo vivendo in questi anni. La
politica si salva dentro la crisi economica ma anche con forti capacità e
connotazioni culturali”.
Il
destino della politica nella modernità necessità di intelligenze a confronto che
abbiano come riferimento due elementi fondamentali: l’economia in una società
complessa come la nostra e la cultura in un paesaggio di idee completamente in
transizione. È stato uno dei primi appuntamenti organizzati per avvicinare le
nuove generazioni alla dialettica sulla politica e sulle istituzioni.
Nelle
prossime settimane si organizzerà una ulteriore mobilitazione di idee su
“Politica e istituzioni”. Il gruppo di lavoro del Centro Studi e Ricerche
“Francesco Grisi” ha l’obiettivo di interfacciare gli aspetti culturali con il
recupero del pensiero politico. Un tracciato il cui confronto si aprirà a tutto
tondo su diverse motivazioni sempre al di là delle ideologie ma dentro
una con testualità di idee.
“Il
suicidio porta inevitabilmente, ha dichiarato Bruni, le società ad una
metamorfosi e le società sono strutture politiche che vivono dentro modelli
politici”.