Trovate poesie
del poeta turco Manuz
Zarateo: 55 poesie d’amore curate da Pierfranco Bruni, esperto di
letterature etno – antropologiche del Mediterraneo. Un poeta nato in
Cappadocia. Le sue tracce si perdono nel mare di Santo Domingo. Gli inediti di
un poeta mediterraneo che incontra con la cultura sud - americana.
(Per gentile concessione si pubblicano sei poesie
dalla raccolta: “Il vento nel capriccio del mare, amore mio. Info. 3453045217).
a cura di Pierfranco Bruni
Nel continuare il mio studio alla ricerca dei poeti
mediterranei, e soprattutto delle geografie di un mediterraneo nord africano,
Balcanico e del Regno di Napoli ho lavorato intensamente, e continuo a farlo,
sul poeta tunisino Nazhim Abshu scomparso nel 1955 e nato nel 1900, di cui ho pubblicato
un volume dedicato alla “Croce” e non smetto di lavorare su altri suoi testi,
anche perché sono interessato atropologicamete al rapporto tra poesia ed
elementi etnici.
Un poeta musulmano convertitosi al cristianesimo, e
cercando, scavando tra cartigli appartenuti ad Abshu mi sino imbattuto in
alcune poesie, direi poche per fare un discorso, oggi, completo sulla sua
poesia. Si tratta di Manuz Zarateo. Quello che so, in questa fase, è che è nato
in Cappadocia, nei pressi dei Camini delle Fate nel 1905 ed è morto, in mare,
nei pressi di Santo Domingo tra il 1955 e il1956.
Contemporaneo d Abshu. Morto, Zarateo, si è sempre portano
tra le parole il suo sapore leggere d’Oriente intrecciato a un linguaggio
occidentale e sud – americano, giovane ma le sue poesie hanno una forte
tensione lirica.
Sono tutte poesie d’amore. C’è un nome che campeggia, in
alcuni versi, che qui, in queste poesie che propongo, viene, comunque citata
soltanto nell’ultime testo, e si tratta di Baja. Parla di Bajia come di una donna
straordinaria, di una bellezza raffinata, dallo sguardo profondo e azzurro. Una
donna di mare che vive su una grande barca e custodiva il mare.
Le poesie complessive che sono riuscito a recuperare sono
55. Un poeta in cui, al contrario di Abshu, non si parla di questioni
religiosi, di conversioni di teologie, ma soltanto l’amore costituisce il punto
centrale.
L’amore nella sua fisicità, l’amore nella sua spiritualità,
l’amore nella fantasia. L’amore che chiave di una interpretazione esistenziale
e “oracolare”.
Ci saranno altre occasioni per discutere di Manunz Zarateo.
Questo è soltanto un piccolo approccio anche perché ho intenzione di
pubblicare, con commento, tutte le 55 poesie ritrovate, nella collana del
Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”.
Queste sei poesia fanno parte della raccolta: “Il vento nel
capriccio del mare, amore mio”.
1. L'AMORE MIO PER TE
Ci siamo incontrati,
amore mio,
come se ci fossimo
già incontrati.
Ci siamo legati ad una attesa
come
se l'avessimo già
vissuta, amore mio.
... Ci siamo stretti tra le mani
come se le nostre mani
avessero stretto
già le nostre mani.
Ci siamo persi
come se la nostra perdita
fosse già avvenuta.
Ci siamo ritrovati,
amore mio,
come se fosse già
tutto compiuto.
Ci siamo raccontati le nostre storie
come se fosse già
tutto recitato.
E ogni giorno
ti sussurro
l'amore mio per te
come se a sussurrartelo
fosse sempre la prima volta.
Sulle tue labbra
ti mordo l'anima
come avessi sempre
raccolto dalle tue labbra
la tua anima.
Ma ogni volta
che nell'appartenerci
raccolgo in un abbraccio
il tuo corpo
è come se vivessi
la magia degli infinti
nel tuo
nel mio sguardo.
2. SOFFIAMI I TUOI BACI
Ora,
amore mio,
il vento ha trafitto le parole.
Soffiami sulle labbra
i tuoi baci,
hanno l'aurora e la seta.
Siamo
una nuvola di sabbia.
... Ma il tuo sguardo
mi cammina
nel cuore
come le mie mani
tra le pieghe del tuo corpo.
Se amandoti
ti amerò
per tutte le vite possibili,
mai dimenticherò
l'unica vita
che è il tuo mare
nel navigare dei miei giorni.
Soffiami i tuoi baci
sulle mie labbra.
3. MANDORLE SUI TUOI SENI
A morir di oblio
non è mai tardi,
la sera,
se carezzarti non posso
per la tua assenza
che striscia il vento di
malinconia.
Ci siamo raccontato tutto
quella notte
che annunciava l’alba
con i nostri passi
sul ponte
stretti dal nostro segreto,
e poi a suggerirci
di affidare al vento la magia
fu l’orizzonte
che aveva mandole sui seni.
E a darmi un ricordo
non sono le parole,
ma le mie dita
sulle lune dei tuoi seni
nel cavo dell’orizzonte.
4. OLTRE LO SPECCHIO
Perché a cercarti
mi basterebbe
rincorrerti
tra i fili
dell’alba
in trasparenza
nei tuoi occhi.
Amandoti
come io amandoti posso
non ho bisogno di cercarti
ma di attenderti
oltre lo specchio
che non ti ho mai regalato.
5. ABITARTI L’ANIMA
Abitarti l’anima
portandoti,
mia preziosa,
nel mio scavo d’epoca
è custodirti
tra i fiumi
che hanno il taciuto il
silenzio.
Non ho mai pensato
alle lune prigioniere,
ma ai tuoi fianchi
che hanno la danza
negli anni sconfitti,
amore mio.
Se abitarti l’anima
è un foglio di vita,
tu sei tutta la vita
tra le foglie del tempo.
6. IL VENTO NEL CAPRCCIO DEL
MARE
Poche volte
sei partita
senza la concessione
di un saluto.
Hai la bellezza
negli occhi
mia Baja
e porti il vento
tra gli incavi della pelle
con il sudore del sale
e il capriccio del mare.
La mia vita
è con te,
come la danza
dei Sufi
nel bianco del girotondo,
per l’unico
incontro
che non ha deserti d’anima.
L’appuntamento,
mia Bajia,
mio amore,
è per la sera
dei tramonti
che non annunciano resa.