Il grande 1° maggio a Taranto
mercoledì 24 aprile 2013
da stasisalvatore@libero.it
La locandina definitiva del 1° maggio a Taranto. Come si può leggere dai nomi degli artisti che parteciperanno si può già dire che certamente sul piano artistico è a livello del 1° maggio di cgil-cisl-uil, se non l'ha addirittura superato. Ma soprattutto quello che è certamente importante è che questi artisti stanno sposando in pieno e nei suoi contenuti questo 1° maggio alternativo alla farsa romana, in quanto rimette al centro le questioni del lavoro oggi, ovvero la disoccupazione, la precarietà, il ricatto occupazionale. Ma non solo, perchè estende il confronto a tutte le tematiche ad esso collegate e che riguarda tutti i diritti negati come salute, ambiente, reddito, cultura, beni comuni, grandi opere, etc etc ... Personalmente traduco il tutto in una frase: "il conflitto tra capitale e lavoro". E sempre per quanto riguarda gli artisti, un chiaro segnale della condivisione di un certo percorso sta nel fatto che vengono qui a Taranto in modo del tutto gratuito: infatti stiamo garantendo solo il costo del viaggio (ed alcuni hanno pure rinunciato, venendo a spese loro!) nonchè il pernottamento ed il vitto. E come si può verificare dalla differenza fra questa e la precedente locandina la voglia di essere a Taranto è cresciuta esponenzialmente ed abbiamo dovuto dire anche dei "no", ma solo perchè non c'è più materialmente spazio. Ovviamente questo, sul piano artistico, è una spia di quello che pensiamo sarà su terreno politico e del confronto. Anche in questa direzione i segnali che ci arrivano sono tutti molto positivi, e l'attenzione anche mediatica sta crescendo esponenzialmente: ciò ci dice che quest'anno il vero 1° maggio, nel suo intrinseco e storico significato, sarà quello di Taranto. Questo va detto senza apparire presuntuosi e/o senza essere falsi umili. Per chi pratica l'autorganizzazione e le lotte dal basso, il 2 agosto 2012, quando entrammo in piazza con l'apecar e Camusso, Bonanni, Angeletti e Landini fuggirono a gambe levate per la loro coda di paglia, è stato l'avvenimento dell'anno 2012, allo stesso modo pensiamo che quest'anno il 1° maggio di Taranto sarà l'avvenimento del 2013 che crea un ulteriore spartiacque fra chi difende questo sistema marcio e chi dal basso ed autorganizzandosi si vuole riappropriare dei propri diritti negati. Insomma una boccata di aria buona rispetto al teatrino della politica e del sindacalismo di Stato, una boccata di aria buona che possa diventare aria buona costante attraverso quello che questo 1° maggio tarantino propone in termini di contenuti, di confronto, di costruzione di reti, attraverso il metodo della democrazia diretta e partecipata. Personalmente sono dispiaciuto per chi per un motivo od un altro non potrà esserci. Certamente si perde una buona occasione, ma poichè il percorso è segnato e non si fermerà certamente al 1° maggio, ce ne saranno sicuramente altre di occasioni e anzi l'auspicio è che in tutti i territori ne possano nascere e sviluppare di altrettante. Un abbraccio a tutte/i Salvatore Stasi
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