Patrocinato dal Comune di Napoli
IL RAMO D’ORO
Centro d’arte e cultura
Via Omodeo, 124,80128 Napoli
tel 0815792526 e-mail: fyesbm@tin.it
6-21/4/2013
“Matite ben temperate”
Arte grafica e calligrafia orientale
Espongono:
Lee Byeongdo,
Lee Byoungnam, Gaetano Cantone, Nello Caruso, Akachukwu Chukwuemeka, Gianfranco
Erbani, Sergio Fermariello, Park Geumsook , Karl-Friedrich
Hacker , Fuyoh Kobayashi, Hiroko Kawanishi, Xavier Kraussen, Kim Jongwon,
Natsuo Ikegami , Ikuko Ishii, Franco Iuliano, Giuseppe Antonello Leone, Franco
Lista, Setyo Mardiyantoro, Enrico Moleti, Vincenzo Montella, Alberto Monges,
Ryokusui Motegi , Gyokuryu Nishiwaki , Michiko Oda, Dejan Pejovic, Yogendra Kumar
Purohit, Elio Rizzo, Alma Sauro, Sangeeta Singh, Yukiko Sugaya, Kouen Sumi,
Jeannette Unite, Francesco Verio, Kaisyu Yanagisawa, Jin Leng Yeoh.
Catalogo al
link: http://www.issuu.com/ilramodoro/docs/matite_ben_temperate
laboratorio
di disegno di Maurizio Capuano il 13/4/2013 ore 18
Dopo la
scrittura, il racconto, la composizione musicale questo laboratorio affronta la
manualità. Il giocare con le mani.
Seminario di
autocoscienza estetica il 19/4/2013 ore 18
La mostra
sarà visitabile tutti i giorni tranne il giovedì dalle 16 alle 20 fino al
21/4/2013
Nel quarto
appuntamento del seminario di autocoscienza estetica una mostra che affronta la
struttura e la radice delle tradizioni artistiche dell’oriente e dell’occidente
in una ricca e suggestiva panoramica. Nell’arte
occidentale l’immagine mantiene una sua qualità narrativa essendo stata per
lungo periodo un mezzo per raccontare storie anche a chi fosse illetterato. La
calligrafia orientale è invece un’arte colta in cui l’immagine si raffina
presto in ideogramma e la composizione è la rappresentazione grafica di un
pensiero. Quando la figura viene recuperata mantiene l’essenzialità e
l’eleganza della calligrafia. Tuttavia le immagini divenute “caratteri”
mantengono una loro particolare universalità. Rappresentando idee e non suoni
il loro significato è comprensibile per chiunque sappia leggerli
indipendentemente dalla lingua parlata. Se l’arte contemporanea sembra andare
verso un’omologazione questo viaggio alle radici del segno comporta la scoperta
di importanti differenze culturali.