PRESENZA LUCANA Presidente: Michele
Santoro
Associazione Culturale e Sociale
Via Veneto
106/a
Tel. 099/7384301
Cell 338.4945141
E-mail: presenzalucana@libero.it
Giovedì
4 aprile 2013
“I VENERDI’
CULTURALI DI PRESENZA LUCANA” – 23° Anno
“Come un volo d’aquila” di Pierfranco Bruni
Dopo
“Versi e musica della Settimana Santa tarantina” e la cartella dei Santi
Meridionali con uno studio su sant’Egidio di Taranto, I Venerdì culturali di
Presenza Lucana si arricchisce di un nuovo testo poetico, della cartella “Poesia
Contemporanea”, autore Pierfranco Bruni, dal titolo chiaramente sciamanico “Come
un volo d’aquila”, edito da Nemapress di Roma e in distribuzione nelle librerie
italiane da pochi giorni. L’appuntamento si svolgerà Venerdì 5 Aprile, con
inizio alle ore 18.15, presso la sede di Via Veneto 106/A.
Moderatore
dell’incontro Michele Santoro, introduzione di Marilena Cavallo; letture
liriche di Angela De Bellis e Imma Naio; musica Zaira Bruno (Arpa), Maria Di
Maggio (Viola) e Francesca Cacciotta (Violino). Le riflessioni finali sono
affidate all’autore Pierfranco Bruni.
Nasce dallo sconforto di un distacco
l’ultimo libro di Pierfranco.
Un uomo di novant’anni che abbandona
il percorso terreno in un paesino della Calabria: San Lorenzo del Vallo.
Un figlio che medita e cerca di
raccogliere tutto quello che il suo dialogare continuo con il padre ha
prodotto.
Una lunga notte, fatta di ricordi, che
diventa memoria tanto cara ed essenziale al vivere quotidiano e che rappresenta
la vera àncora per continuare a viaggiare.
Due uomini s’incontrano, il primo con
sguardi assenti “nell’ora del freddo”, il secondo per cercare di “ascoltarlo”
ancora e ricordare i segni, le parole, i sussurri, gli insegnamenti ricevuti in
un lungo colloquiare di una vita fatta di partenze e di ritorni.
Quello dell’autore è un raccontare e
raccontarsi il dolore dell’assenza del padre, nella consapevolezza che solo la
memoria può riempire i distacchi. In un’intervista Bruni afferma che la società
moderna è afflitta come da un virus che si chiama “dimenticare”: per questo i
nostri figli non sanno quanto di affascinante ci sia nella memoria,
“indefinibile magia che non è solo una conchiglia che raccoglie i ricordi ma è
testimonianza di vita”.
“Come un volo d’aquila” è un viaggiare
tra la poesia e i simboli lungo i percorsi di un linguaggio tutto giocato
intorno a metafore e a codici, il cui elemento portante è l’incontro tra la
memoria, il mistero e la forza della magia della parola e dell’immagine”.
“L’aquila, del titolo, è un simbolo
che ha una tradizione ben precisa, come le tredici lune scavate nel guscio
della tartaruga, come il silenzio stesso dello sciamano”. (Nemapress)
Il libro si compone di ventuno poesie,
due poesie-preghiere, due racconti.
Nel primo brano “Lettera a mio padre
che non ha avuto la pazienza di aspettarmi” e l’io narrante del poeta-scrittore
che attrae con l’immediatezza del suo linguaggio: un discorrere continuo con il
padre fatto di domande e di risposte date a se stesso!
Tu padre “Mi chiederesti perché?”
“Forse non accetteresti neppure questo
mio dire”.
Nel secondo brano, “Le radici antiche
di mio padre”, è il viaggio che si snoda attraverso un percorso storico, quando
comunità di albanesi si stabilirono in Italia meridionale, portando cultura,
fatta di tradizioni e linguaggi che seppure attenuati ed ingialliti dallo
scorrere del tempo, sono ancora vivi nelle popolazioni di quei paesi di origini
albanesi.
Quello di Bruni di sentirsi arbereshe,
la nonna Giulia lo era di Spezzano Albanese, è un punto di partenza ma è anche
un attaccamento fatto di studi e ricerche per trovare, al pari di altre
minoranze linguistiche, dei punti concomitanti. Bruni è un personaggio del
mondo culturale contemporaneo che porta, dentro il sangue, la sua “arbrescità”.
“Il mondo arbereshe è un mio vissuto e una mia identità.”
Il libro si avvale di un sottotitolo
ben definito: “Mio padre mi diceva di amare con la passione di un guerriero”,
un’altra nota che rimanda al mondo della contemplazione sciamanica.
Articolo di Michele Santoro