Essere donna nel ‘500 in Basilicata. Morire di poesia: Isabella Morra
giovedì 7 marzo 2013
“I VENERDI’ CULTURALI DI PRESENZA LUCANA” – 23° Anno
PRESENZA LUCANA Presidente: Michele Santoro Associazione Culturale e Sociale Via Veneto 106/a Tel. 099/7384301 Cell 338.4945141 E-mail: presenzalucana@libero.it
Giovedì 7 Marzo 2013
“I VENERDI’ CULTURALI DI PRESENZA LUCANA” – 23° Anno Essere donna nel ‘500 in Basilicata. Morire di poesia: Isabella Morra
Continuano i Venerdì Culturali con un appuntamento legato alla cartella “I Parchi Letterari Italiani”. “Essere donna nel ‘500 in Basilicata, morire di poesia” è il titolo che Presenza Lucana ha dato alla serata per ricordare la poetessa Isabella Morra e il Parco Letterario di Valsinni. L’incontro si svolgerà nella sede di Presenza Lucana, in Via Veneto 106/A, con inizio ore 18.30, Venerdì giorno 8 Marzo per celebrare la festa della donna. Svolgerà una relazione Marilena Cavallo (saggista e docente di lingua e letteratura italiana).Imma Naio e Sarah Genga, fini dicitrici, leggeranno alcune liriche di Isabella e due poesie di Diego Sandoval. Lucio Miniussi proietterà un suo filmato amatoriale dal titolo: Una gita a Valsinni. Il coordinatore dell’incontro sarà Michele Santoro, con ingresso libero. Triste è la sorte di Isabella assassinata dai fratelli, all’età di ventisei anni, che mal tollerarono il carteggio tra la sorella e il cavaliere e poeta spagnolo Diego Sandoval de Castro, abitante a Bollita (Nova Siri) e sposato alla nobildonna Antonia Caracciolo. Anche a Diego Sandoval toccò lo stesso destino: ucciso, l’anno dopo, nel bosco di Noepoli, in un agguato. Il periodo in cui si è svolta questa tragica storia risale al 1546. Solo a Novembre del 1928 Benedetto Croce, dopo un fitto e bel carteggio con il dott. Domenico Guarino, riportato nel testo di Pasquale Montesano “Isabella di Morra, storia di un paese e di una poetessa”(1999), si recò a Valsinni dove fu accolto con grandi onori dalla cittadinanza. Croce fece eseguire scavi alla ricerca delle spoglie della giovane donna, in particolar modo sotto la chiesa, ai piedi del castello, come raccontato nella storia dall’attore Erminio Truncellito accompagnato alla chitarra da Mimmo Rago, senza ottenere risultati sperati. Ancora oggi non si sa, dove fu sotterrato il corpo di Isabella, alimentando fantasie che mostrano l’anima della poetessa innamorata vagante nelle stanze del castello di famiglia a Valsinni. Il saggio di Croce dal titolo “Storia di Isabella Morra e Diego Sandoval de Castro” restituì alla storia del Novecento, dopo quattro secoli, una grande storia d’amore ma soprattutto fece conoscere alla Letteratura Rime di grande bellezza. L’anno scorso nella “Estate di Isabella 2012” si è svolta all’interno del Castello un’interessante Mostra dal titolo “Benedetto Croce: da Napoli a Valsinni sulle tracce di Isabella” con documenti inediti dell’archivio familiare del filosofo.
Art. Michele Santoro
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