A BARI VENERDI’ 11 GENNAIO LA CLARETTA PETACCI
DI “PASSIONE E MORTE” DEL ROMANZO DI PIERFRANCO BRUNI
Un romanzo dal racconto di un padre
fascista alla testimonianza storica:
dalla presentazione in Rai al confronto
aperto con il pubblico
Una
storia d’amore nella storia del Fascismo. Il Duce e Claretta Petacci. Un
intreccio tra il racconto di un padre e la testimonianza storica. Il
personaggio di Claretta Petacci e il suo rapporto con Benito Mussolini
raccontato nel romanzo suggestivo, poetico, emozionante di Pierfranco Bruni: “Passione
e morte. Claretta e Ben” (Pellegrini). Sarà presentato a Bari Venerdì 11
gennaio 2013, ore 18,30, Libreria Tradizionale Thule, Via Pavoncelli, 133.
Pierfranco Bruni si confronterà con il giornalista e scrittore Sandro Marano.
Mentre la poetessa Angela Giannelli leggerà dei brani del romanzo. Un romanzo
che in poche settimane ha stimolato un interessante dibattito sulla tragedia di
una donna che viene uccisa per il troppo amore nei confronti del Duce.
Un
romanzo tra i ricordi di un padre, che non ha mai rinnegato di essere stato
fascista, che racconta e lo scrittore che, superando ogni forma di ideologia,
propone una lettura originale della donna, dell’amante e della consigliera del
Duce durante i 600 giorni di Salò. Mussolini e Claretta Petacci. Una storia
d'amore nella tragedia dei giorni di Salò.
“Questo
romanzo assume sempre più, sottolinea Pierfranco Bruni, l’inciso di un viaggio
sia nella mia storia, quella di mio padre, sia nel destino di una civiltà e di
generazioni che hanno vissuto la coerenza con dignità, coraggio e onore”.
Un
romanzo che ottiene sempre più successo e apre modelli di dialettica sia sul
piano letterario che su quello storico, tanto che, recentemente, Rai Uno ha
dedicato una intera puntata de “L’Appuntamento” di Gigi Marzullo con studiosi come
Gabriela La Porta , Mirella Serri e Grazia Attili.
Ma
cosa è questo nuovo libro di Pierfranco Bruni che tanto fa discutere? Mirella
Serri, a Rai Uno, lo ha definito un romanzo di impatto e straordinariamente
bello e decisivo nella letteratura su Claretta e coraggioso nell’affrontare una
pagina tutta aperta che è quella dell’ultimo Mussolini. Gabriele La Porta ,
sempre sulla puntata di Rai Uno dedicata a Bruni, ha sottolineato l’estetica e
il vigore del romanzo che sa andare oltre la storia con capacità letterarie
forti scritto con una eleganza di linguaggio consono ai veri scrittori.
È
un romanzo che racconta la passione, l’amore, la tragedia, la morte di Claretta
Petacci, l’amante di Benito Mussolini. La donna con la quale condivise gli
ultimi angoscianti e terribili giorni e le ore della fine del Fascismo di Salò.
Il rapporto tra la passione di Claretta e Benito, la tragedia dei 600 giorni di
Salò e Piazzale Loreto è, comunque, strettamente dentro le pagine di Bruni con
una percorso che ha delle valenze fortemente narrative e poetiche.
Il
romanzo porta sulla scena la figura di Claretta ma viene ad essere filtrata
attraverso un racconto che si dipana tra la storia, la meditazione e
l’immaginario. Già nel 1996 Pierfranco Bruni aveva pubblicato un breve racconto
dedicato a Claretta Petacci dal titolo: “Claretta e Ben. Il mio amore è conte”,
ma in “Passione e morte” si ricontestualizza il tutto e si ricostruiscono
scenari e particolari completamente nuovo a cominciare dal suo dialogo con il
padre, dal suo viaggio a Giulino di Mezz’egra e delle lettere immaginarie.
Lo
scrittore è come se si lasciasse trascinare dal racconto del padre che ha
vissuto la stagione del fascismo ed è stato partecipe degli anni in cui il
fascismo trionfò nel consenso di un’Italia che è diventata antifascista
soltanto dopo il 25 luglio del 1943.
Ma
non si tratta di un libro di storia. È un romanzo articolato all’interno di un
diario che propone interpretazioni e letture. Il romanzo si apre con l’incontro
tra lo scrittore, il padre e la madre che dialogano; segue un capitolo che è
soprattutto una passeggiata tra i luoghi dove Mussolini e Claretta vennero
uccisi, ovvero di Giulino di Mezzegra.
Il
cuore del romanzo, comunque, si incentra sul rapporto, appunto, tra Claretta e
Benito. Le ultime pagine hanno una marcata liricità. Infatti è nei capitoli
finali che campeggiano le lettere immaginarie scritte da Claretta a Benito e
viceversa, le quali si aprono ad una discussione a tutto tondo tra la vita e
l’amore.
La
storia, evidenzia Pierfranco Bruni, ha la sua importanza e leggerla a distanza
di decenni significa sgombrare ombre e nuvole in uno scavo che non è solo
politico ma esistenziale”.