Legge
elettorale, Fitto: Proporzionale è anticamera di Nazareno-bis e funerale
centrodestraÂ
"Il centrodestra rifletta bene sui rischi inevitabilmente legati a un
sistema proporzionale". Cosi Raffaele Fitto, leader di  Direzione
Italia.
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"L'esito sarebbe chiaro
e perfino scontato: dopo il voto, alle spalle degli elettori, fare un
Nazareno-bis con la sinistra, e un bel funerale per la prospettiva di un
centrodestra alternativo al Pd. A noi questa prospettiva non convince:
meglio un centrodestra rinnovato e unito con le primarie, dopo una vera
competizione di idee e programmi".
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Legge
elettorale, Fitto: Proporzionale è anticamera di Nazareno-bis e funerale
centrodestraÂ
"Il centrodestra rifletta bene sui rischi inevitabilmente legati a un
sistema proporzionale". Cosi Raffaele Fitto, leader di  Direzione
Italia.
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"L'esito sarebbe chiaro
e perfino scontato: dopo il voto, alle spalle degli elettori, fare un
Nazareno-bis con la sinistra, e un bel funerale per la prospettiva di un
centrodestra alternativo al Pd. A noi questa prospettiva non convince:
meglio un centrodestra rinnovato e unito con le primarie, dopo una vera
competizione di idee e programmi".
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Centrodestra, Fitto: pronti alle Primarie, ma stabiliamo regole
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"Direzione Italia
 è pronta  a partecipare a un tavolo per definire formalmente tempi,
modi e forme delle elezioni primarie". Cosi in una nota Raffaele
Fitto, leader di Direzione Italia.
"Secondo la tradizione americana, o secondo quanto e' positivamente
avvenuto in Francia, non può trattarsi di qualcosa di improvvisato e
casuale. Occorrono  tempi e regole certe, non necessariamente
definite per legge: altrimenti il rischio è quello di non farle, che consentano
un vero confronto di idee e proposte alternative. Solo così la cosa assumerà la
serietĂ indispensabile per attrarre gli elettori delusi e astenuti che hanno da
anni abbandonato il centrodestra".Â
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RED, DIT: “A OGGI ANCORA SOLO
PROPAGANDA!”
Così il gruppo regionale di
DIREZIONE ITALIA (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e
Francesco Ventola)
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Nelle
roboanti dichiarazioni di Emiliano e della sua maggioranza il Reddito di
DignitĂ avrebbe dovuto rappresentare una misura di contrasto alla povertĂ e di
inclusione sociale con la previsione di un contributo economico di 600 Euro e
un programma di inserimento socio lavorativo.
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A distanza
di più di sette mesi dalla pubblicazione dell’Avviso Pubblico della Regione
Puglia (avvenuta il 7 luglio scorso) e a quasi un anno dall’approvazione in Consiglio
regionale (1 marzo) nonostante le affannate rassicurazioni del Governo Emiliano
sulla sostenibilitĂ e sulla rapiditĂ del programma oggi registriamo che sono
4.400 gli ammessi ai quali sarebbe stata recapitata una Carta acquisti.
Ma siamo certi che vi sia una  disponibilità immediatamente operativa
nella casse di Comuni e Ambiti sociali? Non solo che fine ha fatto l’altra metĂ
alla quale nel mese di dicembre la Regione Puglia  (in totale erano circa
9500 tra sms ed e-mail) ha comunicato l’AMMISSIONE o la NON AMMISSIONE non
specificando che per la reale ammissione al beneficio si dovranno espletare
ulteriori valutazioni? Perché non sono stati ammessi? Una leggerezza che ha
creato false aspettative nei cittadini che in massa si sono riversati presso gli
uffici comunali e di Ambito convinti di poter incassare il contributo e l’avvio
del tirocinio. Il tutto senza la ben che minima informazione preventiva a
Comuni e Ambiti che si sono visti assediati da cittadini ai quali non erano
nelle condizioni di fornire nemmeno informazioni. Come dire, oltre al danno
anche la beffa.
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Insomma, un
pasticcio di proporzioni enormi con l’aggravante che i tanti sbandierati 600
Euro mensili saranno solo una pia illusione per la stragrande maggioranza dei richiedenti
considerato che per accedere al beneficio dovrebbero possedere: 1) un nucleo
familiare di almeno 5 perone; 2) un reddito ISEE non superiore a 3.00 euro
annui; 3) non essere destinatari di alcun contributo economico pubblico; 4) non
possedere auto e motoveicoli di cilindrata superiore rispettivamente a 1.300 CC
e 250 CC.
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Purtroppo
per le famiglie più povere e svantaggiate della Regioni, il Red si è rivelato
fino ad oggi solo uno strumento di propaganda che con le tanto sbandierate
misure di contrasto alla povertĂ non ha nulla a che fare. Con buona pace della
dignitĂ che si sarebbe dovuta difendere.
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"Abbraccio ad uno ad uno gli oltre
3.000 pugliesi che questa sera mi hanno riempito di affetto e calore. Vi porto
con me #DirezioneItalia"
Così il leader Raffaele Fitto ha twittato lasciando Bari dove nel
pomeriggio ha tenuto la prima Assemblea regionale del suo nuovo soggetto
politico.
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In allegato tre foto
dell'evento. Potete rivedere l'intera manifestazione sulla pagina Facebook di
Fitto
==> PAGINA FACEBOOK
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Clicca per ingrandire
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DISSERVIZI
POSTE ITALIANE, MANCA (DIT): I PUGLIESI DIVENTANO EVASORI SENZA VOLERLO PERCHE’
LE BOLLETTE NON ARRIVANO O ARRIVANO IN RITARDO
Il
consigliere regionale di Direzione Italia, Luigi Manca,
 ha presentato
un’interrogazione al presidente della Regione Emiliano
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In una famiglia chi usa meglio la tecnologia informatica sono
sicuramente i giovani figli. Ma chi paga le bollette, le multe, le tasse sono i
genitori… se non i nonni!
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Quindi è vero che andiamo sempre più incontro a una
globalizzazione digitale e fra qualche anno tutti i pagamenti saranno on line,
ma oggi la stragrande maggioranza dei pugliesi per pagare i servizi (luce,
acqua, telefono, gas etc) o le tasse o le multe è ancora “affezionato” al
vecchio bollettino e alle code postali. Bollettino che arriva – appunto –
tramite posta cartacea e non on line!
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Ora in Puglia, ma in modo particolare nel Salento, la
corrispondenza postale accumula ritardi su ritardi e in alcune localitĂ piĂą
sperdute  non arriva proprio. Morale della favola o incubo: le bollette
arrivano in ritardo o non arrivano proprio. Facendo così indirettamente
diventare “evasore” chi non ha nessun intenzione di esserlo!
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Numerose
sono state, nei giorni scorsi, Â le lamentele personalmente raccolte, al
punto da prendere in esame  la possibilità di una class action contro
Poste Italiane, per evitare di accollarsi gli intessi di mora derivanti dal
mancato rispetto dei termini richiesti. Prima di procedere, però, su questo
fronte ho presentato un’interrogazione al presidente della Regione Emiliano per
capire se è a conoscenza dei disservizi postali, se e come intende intervenire
nei confronti di  Poste Italiane, per chiarimenti e spiegazioni inerenti
quanto sta accadendo, e ricordare i doveri della societĂ verso la comunitĂ e
l’importanza dei servizi affidati dallo Stato e se, infine,  intende
sostenere, nel caso i disservizi dovessero perdurare, una eventuale class
action contro Poste Italiane, per tutelare le vittime loro malgrado di tali
disservizi e disagi.
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Info
Mariateresa D’Arenzo
tel 338/2447026