E' nato il TarantoPost :-) - 15/09/2003
dal TarantoPost di settembre - 'Basta la parola' di Francesco Calia
Ricordo come fosse ieri. Gianni, Ale, Marco, Fabio ed io, una delle tante trasferte in perfetto stile “car’sunjidde”. Eravamo in viaggio, verso Pescara, aria frizzante come i nostri sogni, l’ennesima posta della nostra via crucis domenicale, quando Fabio mi parlò per la prima volta di quella sua idea accarezzata da tempo. Sì, insomma, un foglio, una specie di giornale, un magazine come si dice oggi, che parlasse di Taranto, dei tarantini. Già provata quasi per gioco con un suo amico, diceva, scambio di messaggi ed info nord-sud, risultati divertenti, ma si poteva farne una cosa un po’ più seria. Così diceva. Lui parlava ed io sorridevo, e pensavo “quist’è pacce!”. Ma come? Fabio, va bene la fantasìa, la creatività, va bene l’entusiasmo, la passione, ma noi, come diceva quello là, non abbiamo molti mezzi, né soprattutto santi in Paradiso, a mala pena nei ritagli di tempo riusciamo a tenere in piedi un sito dedicato ai nostri erranti e tu te n’isse col … magazine? Fabio … che ci vuole un bel coraggio. Gia! Ma eccolo il magic moment! Chissà perché quando mi attraversa la mente questa parolina, ‘coraggio’ appunto, non so a voi, a me fa un certo effetto, come dire?, mi sale l’adrenalina, mi sale la “qualità interiore”. Quelli colti dicono che forse sarà questione di dna. Fatto sta che pur comunque persuaso che il citato amicone rossoblu abbisognasse di urgente ricovero e relativi tempestivi controlli, cominciai tuttavia a ripensare a due o tre episodi accaduti a me e ad altri in passato. E sì, praticamente: hai qualcosa da dire e scrivi ai giornali? Beh, amici cari, ma pensate che stranezza! Se parli, che so, di sport, di musica, di danza, oppure di pesce fritto e baccalà, di sedano e fegatini, birra, vino e dintorni, nessun problema, hai un’alta, altissima percentuale che l’indomani il pezzo ti venga graziosamente e gentilmente pubblicato. Se invece ti salta in mente la balzana idea di parlare, tanto per non fare nomi, di Riva, Fitto, Di Bello, Tucci e contigua varia umanità bellamente insediata nella cosiddetta stanza dei bottoni, ahiahiahi l'imprevista sorpresina, redazioni tarantine (e fossero solo quelle …) assalite spesso e volentieri da mal di pancia, orticarie ed ogni altra serie di dolorosi impedimenti. Il che ti abbassa clamorosamente la percentuale di cui sopra. Ed io a chiedermi: sarà che quando scrivo continua...]
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