Sono state riconosciute le
otto salme dei migranti morti durante la traversata nel Mar Mediterraneo,
recuperati dalla nave di Medici senza Frontiere, e poi trasportati fino a
Taranto dalla nave spagnola Rio Segura (della Polizia Spagnola). Gli otto
corpi senza vita, tutti provenienti dalla Nigeria, si trovano ora: quattro
all’obitorio del cimitero di San Brunone e gli altri quattro nell’ospedale
Santissima Annunziata: tutti in attesa di ricevere una degna sepoltura. Si
potrà però procedere all’inumazione solo di due delle otto salme, ossia di
quelle che sono state riconosciute dai familiari e amici presenti qui a
Taranto, e che sono stati accolti dall’Associazione Salam, dall’Abfo e
dall’Associazione Noi e Voi. L’associazione Salam nello specifico ha accolto
tre donne, tutte giovanissime di 19 e 20 anni, e di queste la sorella di una
delle vittime. Le altre sei invece sono in attesa della disposizione delle
ambasciate e dei consolati nigeriani con cui la Procura della Repubblica di
Taranto si sta interfacciando. Le due vittime insieme ai due giovani parenti,
sorella e fratello, provengono da una poverissima regione della Nigeria, dal
“Biafra”: una delle aree più ricche di materie prime, è anche quella con una
delle popolazioni più povere della terra. Da qui l’origine della incivile
espressione “biafra” che è   entrata crudelmente nella lingua
italiana per indicare una persona molto magra. Questa triste storia ci sbatte
in faccia in maniera palese ed ancora una volta il grave dramma umanitario che
spinge ogni giorno tantissime persone a lasciare le loro terre d’origine e a
rischiare la vita. Come le sette ragazze ed il ragazzo provenienti dalla
Nigeria. E a dramma si aggiunge un altro dramma: perché delle sei salme arrivate
a Taranto, per la maggior parte di loro si conosce solamente il nome ma non il
cognome. Questo significa che la ricerca dei familiari ed il loro
riconoscimento saranno quasi impossibili. L’Associazione Salam si sta attivando
anche grazie a diversi canali, ed in tutti i modi possibili nel cercare di
arrivare a dare un nome e cognome a tutte le vittime, affinchè presto tutte
possano avere e al piĂą presto una cerimonia funebre. E a tal proposito
ringrazia coloro, tra cittadini e associazioni (tra queste l'Associazione Paolo
Zaiyd Costruttori di Pace) che si stanno prodigando affinché tutti i migranti
che sono giunti a Taranto senza vita possano ricevere una degna sepoltura.
Auspica inoltre che la cerimonia funebre si possa svolgere per tutti gli otto
migranti deceduti, ed invita pertanto tutta la cittadinanza a partecipare al
pubblico cordoglio: che arrivi da Taranto l’ultimo saluto e caloroso abbraccio
ai migranti che non ce l’hanno fatta. Â
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