Il
deputato salentino De Lorenzis (M5S) chiede all’Esecutivo la bonifica del
capannone di Statte, contenente 14.000 fusti di rifiuti pericolosi e
abbandonato dall’incuria degli Enti locali
Il capannone nel
territorio di Statte, con il tetto in lamiera, situato a qualche chilometro
dall’ospedale nord di Taranto, in cui sono stati depositati da venti anni
all’incirca 14.000 fusti metallici contenenti anche materiali
radioattivi, pericolosi e non meglio specificati giunge sui tavoli
ministeriali. A depositare una interrogazione parlamentare ai Ministri
Galletti (Ambiente), Lorenzin (Salute) ed Alfano (Interno) sul caso Cemerad è
il deputato leccese Diego De Lorenzis (M5S).
“Una minaccia costante
alle porte di Taranto, dimenticata dallo Stato e gestita in modo discutibile
dalla Regione e dagli enti locali – dichiara Diego De Lorenzis (M5S)
– In un Paese normale, la bonifica di questo sito pericoloso si sarebbe
dovuta attuare da molto tempo. Ma in Italia, e a Taranto in particolare,
evidentemente le bonifiche non sono la priorità per le amministrazioni. Non sono
bastati gli interventi della Magistratura né le inquietanti relazioni della
Commissione Parlamentare sulle attività illecite legate al ciclo dei rifiuti: a
causa dell’immobilità del Comune di Statte, a cui è stata affidata la
responsabilità del sito nel lontano 2000, il problema Cemerad sussiste ancora”.
Il deputato 5 stelle
incalza anche le altre amministrazioni locali. “Da 14 anni a questa parte
anche la Regione Puglia e la Provincia di Taranto hanno mostrato un interesse
superficiale, se non inesistente – continua De Lorenzis (M5S) – Sono
stati erogati finanziamenti pubblici e realizzate proposte che, in realtà, si
sono rivelate puri provvedimenti spot, tra l’altro mai portati a termine. Nella
terra dove insistono Ilva, Eni, Cementir, gli inceneritori e le discariche di
rifiuti speciali più grandi d’Europa, il problema Cemerad si sarebbe dovuto
ritenere prioritario, a maggior ragione quando emergono inquietanti intrecci
con la malavita”. Il riferimento è all’inchiesta “La minaccia
radioattiva alle porte di Taranto” dei giornalisti Palladino e Tornago.
“Gli uomini del Corpo
Forestale dello Stato hanno realizzato un video che mostra una realtà
impressionante, degna di un film dell’orrore: montagne di fusti accatastati
l’uno sull’altro, in completo abbandono, con tempi di decadenza di 10.000 anni
– continua il deputato 5 Stelle – I Ministri dovranno anche spiegare
se ci sono stati collegamenti tra Agip nucleare, l’Enea di Rotondella, la
criminalità organizzata campana, la massoneria e i rifiuti che venivano depositati
nel capannone della Cemerad”. L’interrogazione parlamentare chiede
all’Esecutivo di risolvere definitivamente ed il più presto possibile la
vicenda, bonificando il sito ed attuando le disposizioni vigenti in merito ai
rifiuti radioattivi. Vengono richieste, inoltre, quali siano le responsabilità
e le inadempienze delle amministrazioni coinvolte, i fondi pubblici stanziati e
spesi realmente e gli interventi eseguiti o da realizzare
a salvaguardia della salute dei cittadini. “Non possiamo sopportare che tale
indecenza, così rischiosa per i cittadini e per l’ambiente, possa continuare a
sussistere nel territorio di Taranto – conclude De Lorenzis (M5S) – L’Esecutivo
deve intervenire immediatamente”.
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