COMUNICATO
STAMPA
Taranto sta diventando una città fantasma. Sta
subendo un vero e proprio martirio segnato dal siderurgico. La vicenda
dell'Ilva marchia a fuoco la città che non riesce ad uscire da un incubo. A
Taranto si va avanti da anni con la decretazione d'urgenza senza che il
Parlamento, che si limita ad approvare i decreti d'urgenza salva Ilva,
intevenga con dei provvedimenti normativi idonei a tutelare una popolazione che
sta vivendo una vera e propria emergenza sanitaria e ambientale, prima ancora
che occupazionale. L'intervento della magistratura viene tempestivamente
bloccato da un'azione coordinata a livello istituzionale ( Governo / Corte
Costituzionale) che pone nel nulla lo sforzo dei magistrati tarantini di dare
diritti ad una città dove non esiste più il diritto alla salute e vengono
sistematicamente calpestate e violate numerose norme costituzionali,
schiacciate da notevoli interessi economici perchè l'Ilva è stata dichiarata di
interesse strategico nazionale.
Il destino di Taranto, oltre che dall'Ilva è
segnato da un isolamento infrastrutturale ormai cronico.
A Taranto è difficile arrivare e da Taranto è
difficile partire. Il viaggiatore vive una vera e propria odissea nonostante
sia di primaria importanza dare delle alternative al territorio.
Taranto avrebbe potuto vivere di turismo per la
bellezza del suo mare e delle sue coste, per la dolcezza delle colline che si
perdono nel mare, per la ricchezza delle sue risorse ambientali e umane.
E invece è stata condannata ad un destino di
non ritorno, perchè ammesso che le bonifiche verranno avviate, il territorio è
ormai compromesso dall'inquinamento. Ma non bisogna lasciare che la situazione
arrivi alla estreme conseguenze di una fine ormai segnata.
Ridiamo a Taranto e ai suoi abitanti la dignità
che merita.
E' una città che ha 2.700 anni di storia, è
stata la culla della Magna Grecia, crocevia strategico di tutti i popoli del
Mediterraneo. Il Museo Archeologico di Taranto è il più grande del Mezzogiorno.
Quì vi erano scuole di pensiero e arti di
livello raffinatissimo.
Poteva avere un destino diverso e noi ci
batteremo perchè Taranto possa tornare ad essere una perla del Mediterraneo.
Anche se non crediamo alla favola dell'eco-compatibilità
perchè è stato ampiamente dimostrato che, anche se l'area a caldo dovesse
adottare le migliori tecnologie disponibili come da prescrizione AIA, la
situazione del siderurgico continuerebbe ad essere cmq incompatibile con la
città (che è posta troppo a ridosso della stessa), noi non lasceremo la nostra
città ad un simile destino.
Noi ci batteremo con le armi della democrazia partecipativa
perchè siamo cittadini di una Repubblica democratica.
TARANTO lì 09.07.2013
Firmato e sottoscritto
I cittadini del sit in contro il decreto commissariamento
Ilva n. 61/2013.