La
rappresentanza di ALTAMAREA, composta da Biagio De Marzo Presidente del
Consiglio Direttivo e da Raffaella Cavalchini Consigliere in qualità di
Presidente dell'associazione Impatto Zero aderente ad Altamarea, ha incontrato
il dr. Vitaliano Esposito nominato dal Governo GARANTE degli adempimenti delle
prescrizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale di Ilva Taranto in virtù
della legge 231 del 24 dicembre 231.
Al
Garante è stato illustrato il promemoria qui allegato in copia, arricchito
verbalmente da reciproche considerazioni e riflessioni condivise.
Il
Garante ha assicurato continuità di collegamenti.
Biagio
De Marzo presidente di Altamarea
Recapito
Operativo Tel. 099 4006187 – Fax 099 4006187
altamareataranto@gmail.com
Sede
legale c/o Studio rag. M. Maggio – Corso Umberto I n. 145, 74123 Taranto
Prot. Altamarea/001/13
Taranto 15
febbraio 2013
Incontro
del 15 febbraio 2013 con il Garante
Promemoria
Siamo
prevenuti, a ragione
Dopo aver fatto
verbalmente osservazioni e domande sul decreto legge detto “salva Ilva”
convertito nella legge 231 del 24 dicembre 2012, formuliamo osservazioni su alcuni
aspetti specifici di adempimenti di prescrizioni di cui proprio il Garante
dovrà assicurare la correttezza..
Noi, lo
riconosciamo, siamo prevenuti nei confronti dell’Ilva, ma lo siamo per tutto
quello che abbiamo vissuto, soprattutto dalla privatizzazione in poi.
Siamo convinti
che i Riva/Ilva pensino di poter continuare a fare i comodi propri come hanno
sempre fatto finora, con la “copertura”, consapevole o inconsapevole, delle
Istituzioni, deliberanti o di controllo che siano. Troviamo conferma di questo
atteggiamento nella attualissima vicenda della prima “Relazione di
aggiornamento dello stato di attuazione degli interventi strutturali e
gestionali” inviata a Minambiente, ISPRA, Regione, Enti Locali, ecc.
“Segreti
d’ufficio pretestuosi”
Sulla stampa
abbiamo letto che l’Ufficio comunale di Taranto ha ricevuto, come esito della
relazione trimestrale di Ilva, l’istanza per il “permesso a costruire” la
copertura dei parchi primari e che tale permesso verrà concesso entro un mese.
Dagli uffici
comunali non si cava un ragno dal buco; secondo il componente del gruppo
istruttore IPPC che rappresenta il Comune di Taranto, quella relazione sarebbe
coperta da “segreto d’ufficio”, persino nei confronti di chi l’ha nominato
proprio rappresentante.
Noi siamo increduli,
forse perché abituati a ragionare col solo buon senso, essendo a digiuno di
alchimie burocratiche ministeriali e comunali che, molto spesso, fanno il paio
con l’inadeguata professionalità dei tecnici pubblici preposti e con i cavilli
avvocateschi e le furbizie delle imprese
Scoprire gli
altarini
Scottati da
precedenti esperienze, desideriamo entrare subito in gioco per scoprire gli
altarini per tempo e spazzare via il polverone che fa dire ai “creduloni”, per
esempio, che Ilva ha già ottemperato al 65% delle prescrizioni dell’AIA.
Sulla predetta “Relazione
di adempimenti ….” di fine gennaio 2013, relativamente al punto 1 (art. 1.c.4),
che riguarda la “completa copertura dei parchi primari”, Ilva scrive:
“Le attività
prescritte di copertura delle aree di stoccaggio delle materie prime,
agglomerato, coke e loppa sono in corso d'opera ed affidate alla società PAUL
WURTH. L'ordine di lavoro è stato assegnato il 17/09/2012 ed è contraddistinto
dal numero 30244/2012. È stata completata la progettazione preliminare di tutti
i sistemi di copertura (doc. SP/BF/ILVA/12/00001). Entro la fine di gennaio
2013 verrà inoltrata agli enti competenti istanza per l’ottenimento dei
permessi a costruire. Comunque è stato anche assegnato ordine (n° 1910/2013 del
25.01.2013) a società specializzata per la realizzazione di verifiche
geotecniche necessarie alla progettazione e costruzione delle strutture di
fondazione”.
Hanno messo
dentro cose tra loro diverse, impapocchiando tutto. L’ordine alla Paul Wurth è
del 17.9.2012, cioè antecedente al Decreto ministeriale sull’AIA “riesaminata”.
Ciò significa che tale ordine dovrebbe riguardare prescrizioni dell’AIA del
4.8.2011 che prevedeva cose di poco conto sull’area “Discarica, stoccaggio e
ripresa materie prime”, di cui fanno parte i parchi primari. Dicono anche che è
stata completata la progettazione preliminare di tutti i sistemi di copertura,
di cui sarebbe in corso l’iter per il permesso a costruire, senza precisare di
quali coperture si tratti. Dulcis in fundo, avvertono che hanno
assegnato l’ordine per le verifiche geotecniche indispensabili per la
progettazione delle fondazioni. Ma allora le progettazioni preliminari sono senza
le fondazioni! Questa è un’assurdità tecnica per chiunque abbia in mente che la
copertura dei parchi primari si riferisce ad un’area di 600.000 mq, sotto la
quale, a pochi metri di profondità, ci sono falde acquifere (almeno c’erano
prima della privatizzazione, per nostra conoscenza diretta).
Non si capisce,
inoltre, perchè l'Ilva si sia rivolta alla Paul Wurth - che poi è un ex reparto
di Italimpianti di Genova che si è sempre occupato di altoforni e poco di
materials handling - e non ad aziende italiane (TECHINT-TAKRAF o BEDESCHI) o
europee (FAM - THYSSENKRUPP MATERIALS HANDLING - PHB Weserhütte) specializzate
nel settore del trasporto e stoccaggio di carbone, minerali ed altro.
Per i parchi
a cielo aperto esistono soluzioni serie
L’ENEL ha
affrontato con determinazione e serietà il problema del carbonile della
centrale di Brindisi, di dimensioni diverse da quelle dei parchi di Taranto ma
analoghe negli effetti disastrosi sui cittadini e sui terreni circostanti.
Per i parchi
materie prime dell’ILVA di Taranto è possibile, ed addirittura conveniente,
adottare soluzioni corrette e risolutive come quelle di Brindisi che sono ormai
in fase di completamento.
Si tratta di
capire che il tempo dei rinvii o delle azioni dilatorie è finito e che è più
conveniente per tutti affrontare la questione parchi in modo radicale,
includendovi l’irrisolto problema degli scaricatori di banchina e della
movimentazione con nastri trasportatori.
Il Sistema Paese
non può consentire che due produzioni strategiche come l’energia e l’acciaio,
allocate sullo stesso territorio, a 70 chilometri di distanza tra di loro, seguano
criteri di politica industriale ed ambientale radicalmente diversi.
Noi pretendiamo
per Taranto una soluzione seria che traguardi anche il futuro, altrimenti
sarebbe come accettare che gli “abitanti dei Tamburi” meritino meno attenzione
dei “carciofi di Cerano” il cui ammaloramento innescò il processo di
ristrutturazione del carbonile di Brindisi.
La grande
turlupinatura
Quello sopra
citato è solo uno degli esempi che dimostrano che da mesi è in atto una grande
turlupinatura che noi non accettiamo. Non la devono accettare neanche le
Istituzioni.
Preliminare a
qualunque riunione, incontro, trattativa con Ilva deve essere la presentazione
del piano industriale per realizzare gli adempimenti stabiliti nell’AIA
“riesaminata” e del relativo piano di copertura finanziaria. Entrambi i piani devono
essere integrati e completati a fronte degli adempimenti, anch’essi molto
pesanti, che scaturiranno dalla 2^ fase del “riesame” dell’AIA originale,
relativamente a emissioni in acqua e nel terreno, a riordino delle discariche,
a bonifiche del terreno.
Il Garante
dei cittadini
Nel testo del
decreto legge 207 del 3 dicembre 2012 convertito con emendamenti nella legge
231 del 24 dicembre 2012, all’art. 3, comma 6 è scritto, insieme ad altro, che
il Garante assicura “la massima trasparenza per i cittadini, in conformità
ai principi della Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione
del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia
ambientale”.
Chiediamo,
quindi, che il Garante faccia mettere immediatamente a disposizione del
pubblico relazioni, progettazioni, pareri, comunicazioni e pretenda, nel
contempo, che le osservazioni che scaturiranno dal pubblico siano esaminate
seriamente e debitamente valorizzate. Il Garante deve far sì che gli uffici
tecnici degli enti locali si aprano ai cittadini anziché opporre pretestuosi
“segreti d’ufficio”. Operando in questo modo egli sarà un vero “Garante dei
cittadini”, com’è nello spirito della legge.
Il
Presidente di ALTAMAREA
(Biagio
De Marzo)