L’
appuntamento è in un locale accogliente, anche se un po’ piccolo,
lungo il Viale Magna Grecia. Dopo pochi minuti il palato comincia ad
essere soddisfatto e con
cibo di qualità: sarà merito del carisma del bomber ? Tra un piatto di
antipasti misti ed uno di cozze gratinate, finalmente si riesce a
chiacchierare tra amenità e cose serie. Quello che salta subito agli occhi, è l’ affetto, immenso, che i tarantini nutrono
per Christian,
e quello che il nostro centravanti ricambia, condito di
disponibilità e simpatia.
A pochi metri dal nostro tavolo ci sono anche
Cariello, Pisano, De Liguori e Ferrajoli, ma gli occhi sono tutti per il
centravanti. Gli autografi si alternano alle linguine allo scoglio ed
alla frittura di calamari e gamberoni, e tra una portata e l’ altra
chiedo a Riganò: quante probabilità ci sono che resti al Taranto se
andiamo in B? La risposta è lapidaria: “poche”.
Subito appresso Christian precisa: “intendiamoci,
non che io voglia scappare! Amo questa città e qui ho ricevuto tanti
riconoscimenti che non scorderò mai. Però, come ho già detto tante
altre volte, alla mia età (ndr: 28 anni il 25 maggio)
se passa il treno della A,
devo prenderlo al volo”.
A
questo punto incalzo Christian: e se allora andassi via, quale sarebbe
il ricordo più bello e quale quello più brutto delle tue stagioni
tarantine? “Il ricordo più
bello è sicuramente quello della promozione lo scorso anno; di ricordi
brutti non ne avrei nessuno…”
Il
tono della serata sale e Christian inizia a cantare l’ inno della
Lazio per far inviperire mia moglie (ndr: romana e romanista). Caspita,
non me lo sarei mai aspettato. Certo, meno male che non gioca come
canta… E’ il momento del dolce, e Christian mi svela un piccolo
segreto: quando giocava con il Lipari, e quindi tra i dilettanti, ha
fatto anche il pasticciere in un bar dello zio.
Christian,
per quale squadra fai il tifo, a parte il Taranto? “Sia
io che mia moglie Carmen siamo sempre stati tifosi dell’ Inter”.
Non sarà mica lì che vorresti andare a giocare? Nessuna risposta. Ora
comincio a parlargli dei Delfini Erranti, dello spirito che anima i
frequentatori del sito e delle iniziative che gli organizzatori hanno in
serbo. Sembra interessato e comunque ha letto dello striscione contro le
cockerie da qualche parte, ma è evidente che preferisce glissare
sull’ argomento.
La
serata volge al termine, il limoncello scende fresco e copioso nelle
nostre anime (in realtà poco in quella di Christian…) e strappo al
bomber la promessa che se i play off andranno bene per il Taranto, verrà
subito dopo a Roma a fare il turista per caso. Destinazione successiva?
Taranto? Serie A? La sensazione di chi scrive è che in realtà non
sarebbe impossibile trattenere Christian a Taranto, in fin dei conti lo
vorrebbe anche lui. Se Pieroni usasse dei giusti argomenti, Riganò
potrebbe anche restare in riva allo Jonio. Ma non è certamente solo una
questione economica. Inciderebbero probabilmente anche fattori di
tranquillità societaria che in questa stagione ha fatto un po’
difetto. Credo che il futuro di Christian Riganò dipenderà in buona
parte dalle sue scelte, ma anche dalle decisioni del sig. Ermanno
Pieroni. Se ha realmente intenzione di portare in alto la nostra squadra
non potrà prescindere dal “cecchino delle Eolie” ( bomber di Lipari
ha un po’ stufato). Ma è anche vero che tutti noi, se vogliamo
realmente essere riconoscenti verso Christian per quello che ci ha
regalato in questi due anni, dovremmo augurargli senza dubbio i più
grandi successi, in serie A e magari in una competizione europea…
All’
uscita del locale, il cuoco ci raggiunge sulla strada e, brandendo un
megafono inizia a cantare: “ce l’ abbiamo solo noi,
Christian-Christian, ce l’ abbiamo solo noi, Christian Riganò!”
E’ vero, è proprio così, unico, grande Christian. Grazie
sinceramente di tutto, anche per aver pagato il conto della cena….
Ivan Jus
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