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Comunicazioni NcI / Dit
sabato 17 novembre 2018

- Fitto: mancanza inceneritori a Sud, causa del disastro nella gestione rifiuti ...
- Zullo: Liste civiche per Decaro/Emiliano ...
- Manca: Ludopatia, un problema che non si risolve ...

INCENERITORI, FITTO: LA LORO ASSENZA AL SUD E’ LA CAUSA DEL DISASTRO NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI

Il presidente di Noi con l’Italia, on. Raffaele Fitto, invita a una seria riflessione sul tema, senza ipocrisia e demagogia



La gestione dei rifiuti è l’ennesima dimostrazione che un partito di centrodestra, la Lega, non può governare il Paese insieme a un partito, il Movimento 5 Stelle, che fa della demagogia e dell’ipocrisia il suo tratto distintivo.

E’ evidente che sugli inceneritori vi è non solo ignoranza, ma incompetenza e pregiudizio. E’ proprio la loro assenza nel Sud, in Campania come in Puglia solo per citare due regioni, la causa di un vero e proprio disastro, anche ambientale oltre che gestionale, mentre i rifiuti del Sud continuano a viaggiare verso gli inceneritori del Nord. Un paradosso, un’assurdità!

In Puglia sono 13 anni che il Ciclo dei Rifiuti non è completato e la situazione sull’orlo del precipizio, anzi sull’orlo di discariche stracolme. E’ arrivato il momento di aprire una seria riflessione: da dove si è partiti e cosa non è stato fatto o peggio distrutto in questi anni, perché i pugliesi hanno il diritto di sapere chi sono i responsabili di questo disastro.


Roma, 16 novembre 2018


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LISTE CIVICHE PER DECARO-EMILIANO, ZULLO: CHI HA INCARICHI GESTIONALI (DI CAGNO ABBRESCIA E D’ADDARIO) LI LASCI PRIMA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE

Dichiarazione del presidente del gruppo regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia, Ignazio Zullo



Il teatrino della politica, quello che poi finisce per alimentare il consenso verso il demagogo e ipocrita Movimento 5 Stelle, ci ha abituati a tutto. I salti della quaglia sono diventati sempre più soventi nell’era Emiliano, ma ci sono nomine in ruolo gestionali che vengono giustificate con le capacità imprenditoriali e accademiche di chi viene scelto e non da motivazioni politiche. E’ stato così per il professor Fabrizio D’Addario prima a Innovapuglia, poi alla SanitaService di Bari, e per l’ex sindaco di Bari, Simeone di Cagno Abbrescia, presidente dell’Acquedotto Pugliese.

Oggi scopriamo che loro sono fra i protagonisti della convention delle liste civiche a sostegno di Decaro al Comune di Bari ed Emiliano alla Regione Puglia. Bene, allora è opportuno che in vista della campagna elettorale lascino gli incarichi gestionali perché nessuno abbia il sospetto che nella loro posizione alla guida di enti regionali così importanti possano favorire quell’odioso mercimonio del voto di scambio.

Come sostenevano gli antichi romani: la moglie di Cesare non deve essere solo onesta, deve sembrare onesta!


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LUDOPATIA, MANCA: IL PROBLEMA ESISTE, MA NON SI RISOLVE NE’ CON DISTANZIOMETRO NE’ CON DEMAGOGIA E IPOCRISIA

Così il vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Direzione Italia/Noi con l’Italia, Luigi Manca


Chi pensava, come i colleghi del Movimento 5 Stelle, che bastassero 500 metri per contrastare la ludopatia, oggi deve aver subito una sorta di doccia fredda a sentir parlare non il “ solito” politico ma il procuratore Antonio De Donno, anche in qualità di presidente del Comitato scientifico dell’Eurispes, e altri rappresentanti dell’indipendente istituto di ricerca.

Il problema esiste, non va sottovalutato e lo dico da medico, ma non va affrontato con ipocrisia e demagogia, ma con una seria campagna di prevenzione e contrasto a una malattia, la ludopatia, alla stessa stregua di quella messa in atto dal Servizio Sanitario nazionale contro il fumo. Parliamo di malati difficili da diagnosticare e perciò sottostimati, ma l’11,3% di loro hanno ammesso di giocare lontani da casa e il 2,3% lontani dai posti di lavoro. A dimostrazione che il giocatore problematico non si lascia certo scoraggiare dal dover fare qualche metro in più, ma anche km, pur di giocare. Quindi i paladini del distanziometro farebbero meglio a evitare slogan inutili.

Non solo, come ha spiegato il procuratore De Donno il proibizionismo provocherebbe un effetto opposto, quello di consegnare nella braccia della criminalità i giocatori. Tutto ciò che è proibito (vedi la droga) finisce per avere consumi peggiori, ma illeciti e in mano a delinquenti, o meglio alla Mafia. Oggi i centri legali sono in mano a gestori che hanno la concessione dalla Stato, che hanno l’obbligo di non far entrare minori. Quindi ben vengano i controlli su questi, chiudere quelli non in regola, ma senza dimenticare che le famigerate “macchinette” si trovano, ormai, anche nei Tabaccai e nei Bar.

Infine, una considerazione del sociologo dell’Eurispes, Baldazzi, che condivido in pieno: chi ha stabilito quali sono i punti sensibili dal quale misurare la distanza? E perché una parrocchia, invece, non può costituire un dissuasore per i giocatori del centro giochi legale, ovvero quei centri che in Puglia danno lavoro a 10mila persone. Perché un problema di occupazione, oltre che di patologia e legalità, non possiamo non affrontarlo. Un esempio: da un monitoraggio fatto nella città di Lecce se si rispettasse la distanza di 500 metri tutti i centri scommesse dovrebbero essere chiusi e mandati a casa i dipendenti con regolare contratto di lavoro.


Bari, 15 novembre 2018


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