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FEDERCONSORZI: SI CHIUDA IL CASO PAGANDO SOLO I DIPENDENTI
martedĂŹ 10 ottobre 2017

G. L'Abbate, deputato pugliese M5S

da Valerio L'Abbate
Ufficio Stampa Deputato Giuseppe L’Abbate
Ordine dei Giornalisti della Puglia
Tessera n. 105289
valerio.labbate@camera.it
www.giuseppelabbate.it

342.8632827

 

FEDERCONSORZI: SI CHIUDA IL CASO PAGANDO SOLO I DIPENDENTI

 

Dopo una strenua battaglia, il Movimento 5 Stelle riesce ad ottenere l’audizione del Commissario Baldanza. Per L’Abbate (M5S) è giunto il momento di chiudere definitivamente la faccenda che, puntualmente, riemerge ad ogni manovra finanziaria statale

 

Nonostante siano trascorsi ben 25 anni, la Federconsorzi, la Federazione dei Consorzi Agrari, continua imperterrita a far parlare di sé. Stando all’ultima sentenza della Cassazione, ammonterebbero a ben 900 milioni di euro le pendenze che, puntualmente, si cercano di sanare con emendamenti last minute durante le discussioni sui provvedimenti relativi alle manovre finanziarie statali. Un contenzioso che si protrae dal 1992 quando la federazione che riuniva i 72 Consorzi agrari provinciali naufragò sotto il peso di circa 4 mila miliardi di lire di debiti. In Puglia, il Consorzio è detentore anche di una struttura divenuta simbolo del patrimonio agricolo della Capitanata, ovvero il più grande silos per lo stoccaggio del grano duro d’Italia, finito in rovina dopo il crack, presente a Foggia in via Manfredonia e per la cui inaugurazione, nel 1937, si scomodò persino il Re. A cercare di far chiarezza sui diversi aspetti della vicenda Federconsorzi è la Commissione Agricoltura della Camera con l’audizione del Commissario governativo, Andrea Baldanza.

 

“Abbiamo duramente lavorato per questo incontro, è stato complesso ma finalmente siamo riusciti ad ottenerlo – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura – Troppe volte abbiamo visto emendamenti, ai quali ci siamo sempre opposti fermamente, come quelli durante la discussione della Legge di Stabilità, per dare soldi ad un sistema che chiaramente è molto opaco e oramai desueto. Il Commissario Baldanza ha risposto a tutte le domande e ha fatto il quadro della situazione dal Piano Marshall ad oggi. In pratica – prosegue L’Abbate (M5S) – il Commissario ha affermato che lo Stato ha un debito di oltre 300 milioni di euro nei confronti della sezione ‘Ammassi’, società distaccata di Federconsorzi nata per gestire le risorse del Piano Marshall. Allo stesso tempo, però, lo Stato vanta dei crediti, ancora da stimare, nei confronti di Federconsorzi. In entrambi i casi ci sono i dipendenti, e rispettivi eredi, in attesa di essere pagati. Inoltre, vanno passati al vaglio i Fondi Speculativi e gli Istituti di credito che hanno comprato, ai tempi del concordato, il credito con sconti speculativi. Perché lo Stato e quindi i cittadini devono sopportare queste speculazioni? Oggi – conclude il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – sarebbe opportuno pagare solo i dipendenti e chiudere la questione una volta per tutte perché in troppi ci hanno già mangiato”.

 





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