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Comunicazioni Movimento 5 Stelle
giovedĂŹ 16 marzo 2017
da L'Abbate, De Lorenzis, Meetup Roccaforzata





da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate

 

 

AGRICOLTURA: NASCE L’ASSICURAZIONE “RICAVO GARANTITO” PER IL SETTORE CEREALICOLO

 

Uno strumento efficace che salvaguarda la produzione del grano, grazie alla copertura parziale nell’eventuale calo di prezzo rispetto alla media degli ultimi anni

 

È stata presentata al Ministero delle Politiche Agricole la prima assicurazione sui ricavi per il settore cerealicolo: si tratta di uno strumento sperimentale e innovativo, unico in Europa, per la gestione del rischio per i produttori di grano duro e tenero, che copre parzialmente l’eventuale calo del prezzo rispetto alla media degli ultimi anni. Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ha presentato il progetto “ricavo garantito” a Montecitorio su richiesta dei deputati 5 Stelle della Commissione Agricoltura.

 

“Un produttore agricolo di grano oggi può sottoscrivere la polizza ricavo, pagando un premio alle assicurazioni che viene coperto per il 65% dall’agevolazione del ministero – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Nel caso il ricavo scenda del 20 per cento rispetto alla media triennale del provento per ettaro, l’agricoltore riceverà dalla compagnia assicurativa un indennizzo per la perdita di reddito. Per avviare la sperimentazione è prevista anche la riassicurazione di Ismea, in modo da offrire alle compagnie assicurative una forma di protezione da eventuali perdite in questa prima fase di lancio delle polizze – continua L’Abbate (M5S) – Questa assicurazione è aggiuntiva rispetto alle garanzie tradizionali contro le avversità come gelo, siccità, alluvione o eccesso di neve, grandine o sbalzi termici”.

 

Facendo un esempio concreto rispetto ai prezzi registrati quest’anno, per un’azienda di 10 ettari il risarcimento per perdita ricavo sarebbe stato pari a 3.720 euro, ottenuto dalla differenza tra la media triennale dei ricavi di 11.295 euro e l’introito effettivo del 2016 pari a 7.575 euro.

 

“La Puglia è da sempre la regione leader italiana e con il frumento duro supera i 280mila ettari coltivati, coinvolgendo migliaia di imprese – prosegue il deputato pugliese 5 Stelle – Per questo motivo invito gli agricoltori ad informarsi presso le loro associazioni e le compagnie di assicurazione che non dovrebbero avere problemi a proporla anche perché, a breve, Ismea farà una campagna pubblica chiedendo alle stesse di aderire a questo nuovo strumento che proprio questo Istituto andrà a ‘coprire’ con una controgaranzia. Rispetto al passato – continua L’Abbate (M5S) – questo strumento risponde in maniera più efficace all’esigenza di proteggere le aziende, in particolare in una produzione come quella cerealicola, esposta a fluttuazioni di mercato e all’influenza di variabili internazionali, diventa fondamentale che le imprese possano programmare meglio la produzione e avere un meccanismo di protezione in caso di crollo del prezzo: lo abbiamo visto quest’anno – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – quando le quotazioni sono scese fino a 18 centesimi al chilo, un prezzo che non consente nemmeno di recuperare i costi di produzione. Con l’assicurazione ci sarebbe stato un indennizzo immediato rispetto a queste perdite”.

 

 

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da Giovanni Vianello

Collaboratore del cittadino portavoce Diego De Lorenzis

 

 

TAP: investimento di 270 milioni di SNAM

De Lorenzis (M5S): Le bugie del PD vengono al pettine!

 

Sull'investimento di circa 270 milioni di euro della SNAM per il metanodotto di 55 km funzionale a connettere TAP dal suo approdo sulle coste italiane alla rete esistente, interviene il deputato pugliese Diego De Lorenzis, componente del M5S in Commissione Trasporti alla Camera.

 

La Banca Europea d’Investimento ha messo 2 mld di euro per il TAP e 1 miliardo di euro per il collegamento che attraversa la Turchia, il TANAP, “Trans Anatolian Pipeline”, mentre la “Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo” ha in ballo un investimento di 1,5 miliardi di euro. Soldi pubblici, che verranno utilizzati per un gasdotto privato con l'esenzione dall'accesso a terzi.

 

“Non bastavano i miliardi di denaro pubblico che vengono impiegati dagli istituti europei per costruire il TAP.”- dichiara il deputato - “Come avevamo denunciato durante la ratifica in Parlamento dell’accordo per la sua realizzazione, l’approdo del gasdotto TAP non è sufficiente a portare il gas dall’Azerbaijan in Europa attraverso l’Italia. Snam deve spendere ben 270 milioni di euro per il collegamento alla rete italiana: soldi che verranno pagati dagli italiani attraverso le bollette! L’ennesimo spreco per i contribuenti italiani: soldi pubblici per consentire profitti privati! ”

 

“Inoltre,” - aggiunge De Lorenzis - “TAP non amplia o diversifica e fonti di approvvigionamento energetico come ha riconosciuto la stessa società e non rientra in alcuna visione di programmazione energetica italiana che abbia una logica o un senso!”

 

“TAP è inutile per la Puglia e per l’Italia: è pura follia rendere l’Italia l’hub europeo del gas. Questa politica energetica è obsoleta, dove si vede solo sperpero di denaro pubblico, corruzione, aggressione del territorio contrariamente alla volontà dei cittadini e degli enti locali. TAP è l’emblema dei Governi PD e di quelli che li hanno preceduti: il  M5S ha un programma energetico che prevede al 2050 l’azzeramento di tutte le fonti fossili e” - conclude De Lorenzis - “un’Italia ad energia rinnovabile diffusa, libera e indipendente dai grandi speculatori!” 

 

 

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da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate

 

 

PUGLIA: 42 SUOLI ENTRANO NEL PROGETTO “BANCA DELLE TERRE AGRICOLE”

 

Il Ministro Martina presenta il progetto previsto dal Collegato Agricolo per destinare i terreni pubblici al primo settore. Nella sola Puglia interessati 1.356 ettari. Il deputato L’Abbate (M5S) invita gli agricoltori, soprattutto giovani, a partecipare

 

Ben 42 terreni per un totale complessivo di 1.356 ettari nella Regione Puglia saranno interessati dalla “Banca delle terre agricole”. Presentato questa mattina dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, il progetto di mappatura delle terre previsto dal Collegato Agricolo è stato realizzato da Ismea, l’ente economico del dicastero, per consentire a chiunque di reperire su internet i terreni di natura pubblica in vendita. L’obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio fondiario pubblico e riportare all’agricoltura anche le aree incolte, incentivando soprattutto il ricambio generazionale e contrastando il consumo di suolo dato che la destinazione di queste superfici è e dovrà essere agricola. Si parte, dunque, con i primi 8.000 ettari di terreni detenuti da Ismea (tutti in piena coltivazione) ma, nel database aperto a tutti, sarà possibile trovare i terreni delle Regioni, dei Comuni e degli Enti pubblici che sottoscriveranno convenzioni con l’ente economico del Ministero delle Politiche Agricole.

 

“Come da noi richiesto durante la discussione del Collegato Agricolo – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio – i terreni, con destinazione vincolata al primo settore, saranno destinati con corsia preferenziale ai giovani e le stesse risorse finanziarie derivanti dalla vendita verranno finalizzate da Ismea esclusivamente ad interventi in favore dei giovani agricoltori”.

 

Chiunque potrà accedere al sito www.ismea.it e manifestare interesse per uno o più lotti attraverso la “Banca delle terre agricole”, dove sono disponibili tutte le caratteristiche dei terreni, la loro posizione, le tipologie di coltivazioni e i valori catastali. Dopodiché si aprirà una procedura competitiva ad evidenza pubblica tra coloro che hanno manifestato interesse a seguito di avviso pubblico; ovvero trattativa privata in caso di esito infruttuoso con la possibilità, comunque, di mutuo ipotecario Ismea se la richiesta è effettuata da giovani.

 

Per la Puglia sono interessati ben 42 terreni. Al primo posto la provincia di Foggia con 415,44 ettari e 17 suoli con capofila dell’intera Regione il comune di Cerignola (5 terreni per 140 ettari circa) mentre gli altri sono ubicati a Manfredonia (2), Alberona, Apricena, Ascoli Satriano, Foggia, Lucera, Monte Sant’Angelo, Orta Nova, Serracapriola, Stornarella, Torremaggiore. Nella BAT i terreni sono invece 4 per 282,03 ettari: due a Trinitapoli, uno ad Andria e Minervino Murge. Cinque terreni e 257,47 ettari poi nella provincia di Taranto nei comuni di Castellaneta, Crispiano, Ginosa, Laterza e Palagianello; seguita dalla Terra di Bari con 3 suoli (due a Gioia del Colle e uno a Binetto) per 188,09 ettari. Infine, le province di Brindisi (con 7 suoli per 110,47 ettari di cui 6 nel capoluogo e uno ad Oria) e Lecce (con 6 suoli per 102,42 ettari di cui 4 a Galatina e uno a Guagnano e Salice Salentino).

 

“Non mi resta, dunque, che invitare gli agricoltori pugliesi ma soprattutto i giovani a vagliare l’opportunità di investire nel comparto primario, divenendo proprietari dei terreni Ismea – conclude il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – augurandomi che, ben presto, altri enti pubblici presenti sul territorio pugliese e detentori di suoli a destinazione agricola siglino accordi con il Ministero delle Politiche Agricole. Non mancheremo di vigilare sulle procedure che verranno attuate a beneficio dei veri destinatari di questa operazione”.

 

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 da Giovanni Vianello

Collaboratore del cittadino portavoce Diego De Lorenzis

 

Aeroporti di Puglia: possibile privatizzazione

De Lorenzis (M5S): Nessun mandato elettorale per privatizzare.

 

In merito alla paventata privatizzazione di AdP e agli incentivi ai voli, interviene il deputato Diego De Lorenzis, componente del M5S in Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera.

 

“La privatizzazione di Aeroporti di Puglia non ha alcuna spiegazione ragionevole!” - dichiara il deputato - “Il PD deve spiegare perché vuole privatizzare la società che, fino al 2043, ha la concessione dei quattro scali pugliesi. Le giustificazioni avanzate finora sono ridicole. Da anni la società chiude i bilanci in attivo, quindi perché far entrare soci privati cioè perché la Regione e gli altri enti pubblici soci, devono rinunciare ad una parte degli utili?”

 

“Emiliano” - continua il deputato - “non ha avuto nessun mandato elettorale per privatizzare Aeroporti di Puglia o forse ha fatto una sagra privata con qualche finanziatore della sua campagna elettorale? Da politico del PD, finora quel che abbiamo visto è una nomina discutibile del CdA e tante chiacchiere, come la fusione con la società che gestisce gli scali campani, per scalare il partito!”

 

Il contratto di programma tra Adp e Enac prevede tra il 2016 e il 2019 un investimento di 108.137.421 milioni di euro di cui soltanto 18.956.329 dovranno provenire da autofinanziamento.

“I privati” - incalza De Lorenzis - “non si possono giustificare neanche con la necessità di reperire risorse per gli investimenti: la privatizzazione è ancora più ridicola se si pensa che il Contratto di Programma tra Enac e Aeroporti di Puglia prevede un investimento di oltre 108 milioni di risorse pubbliche, di cui l’80% sono trasferimenti statali! Il PD vuole regalare a qualche “amico” profitti facili grazie alle risorse pubbliche!”

 

Il traffico di linea del 2016 ha visto lo strapotere di Ryanair che detiene il 51,3% del totale anche a causa del programma del turismo incoming che AdP ha sottoscritto, a suon di milioni di euro, solo con la compagnia irlandese. Il tentativo di Ryanair di proporsi negli scali campani concorrenti potrebbe creare dei problemi nella conferma delle rotte aeree negli scali pugliesi.

“E’ evidente che una sola compagnia aerea che detiene oltre la metà del traffico ha un potere enorme nel condizionare l’andamento della gestione aeroportuale. Non è possibile mettersi sotto scacco in questo modo: bisogna essere meno dipendenti dalle singole compagnie aeree! Se Ryanair è diventata così pericolosamente determinante per i conti economici di Aeroporti di Puglia, la responsabilità è da attribuire al centro-sinistra che prima con Vendola e poi con Emiliano ha costretto la Puglia a genuflettersi a Ryanair con ingenti finanziamenti regionali per la promozione turistica. Ogni centesimo alle compagnie aeree deve, come previsto dalla normativa vigente, essere assegnato in maniera trasparente secondo un bando europeo pubblico: su questo” - conclude De Lorenzis - “il silenzio della Regione e del nuovo Consiglio di Amministrazione è imbarazzante!”

 

 

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