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IL PROGETTO DEL PORTO TURISTICO DI PULSANO, UNA OPPORTUNITĂ€ DI CRESCITA O UNA MERA ILLUSIONE PER I PULSANESI ?
giovedì 24 novembre 2016

resoconto e dichiarazioni del consigliere indipendente Angelo Di Lena

COSA SIAMO IN GRADO DI OFFRIRE AI TURISTI? INTERVISTA AL CONSIGLIERE INDIPENDENTE ANGELO DI LENA


Angelo Di Lena



Ritorna nuovamente all’attenzione della cittadinanza di Pulsano, riemergendo dagli abissi fra le polemiche, il progetto del porto turistico di Pulsano nel paradiso della conchetta della Baia Seno Capparrone, meglio conosciuta come la baia del ristorante girasole. Un progetto realizzato con soldi messi in cantiere dai privati, dapprima bocciato dalla Regione, ma poi ripresentato e riproposto con un “projectfinancing” da parte Della GRUPPO IMMOBILIARE s.r.l. di SAVA ( TA ).
Abbiamo sentito per l’occasione il consigliere indipendente Angelo Di Lena sulla realizzazione del porto turistico:
“ Personalmente, anche se la mia voce rischia di essere fuori dal coro, questo modo di fare progettualità non mi convince, visti i risultati che ha prodotto in altre realtà territoriali locali. Il concetto di project financing prevede, infatti, che gli investimenti necessari per la realizzazione di questo porto dovrebbero essere forniti dai privati e poi pagati dallo Stato e, quindi, da noi cittadini. In altre realtà ciò che è accaduto, in molti casi, è che poi lo Stato e, quindi la collettività, ha pagato per dieci volte il suo valore. Cerco di spiegarmi meglio. Il “finanziamento di un progetto”, meglio noto come project financing, funziona così: lo Stato decide di realizzare un’opera, un privato la costruisce in cambio della concessione di utilizzo o di un canone d’affitto per un numero di anni sufficienti a ripagare la spesa e guadagnarci il giusto. Fin qui, tutto bene, il problema è che le cose, a quanto hanno dimostrato molte esperienze concrete, sono così solo in teoria: intanto spesso i soldi con cui i privati fanno l’investimento sono garantiti dal pubblico e poi la remunerazione della spesa iniziale è sempre scandalosamente alta. Tradotto: zero rischi, molto guadagno per l’investitore. Il project financing, dapprima usato solo dallo Stato per opere enormi tipo le autostrade, oggi è diventato un modus operandi frequente anche degli enti locali, spesso il mezzo con cui Regioni, Comuni e Asl in questi anni hanno aggirato i vincoli di bilancio che gli impediscono di fare investimenti. Infatti per un ente locale o un’azienda sanitaria è oggi quasi impossibile costruire una scuola o un ospedale chiedendo un mutuo: sforerebbe i parametri sia sul deficit che sul debito. E qui arriva il finanziamento di un progetto: il privato chiede il mutuo e costruisce l’opera, il sindaco firma un contratto d’affitto ventennale con annesso servizio di pulizia, manutenzione e chi più ne ha più ne metta.
Per questi motivi dopo aver letto il progetto del porticciolo credo che il Sindaco abbia il dovere di chiarire alla cittadinanza questi aspetti sui quali occorrerà fare molta attenzione: 1) da dove provengono i denari per tale costruzione? 2) Chi farà da garante per tale costruzione e, al termine della concessione, qualora l’opera dovesse produrre più debiti che crediti, chi dovrà pagare questi debiti? 3) Se i debiti verranno riversati sul Comune? 4) Chi dovrà sostenere economicamente la manutenzione ordinaria e straordinaria del porticciolo? 5) Se dovremo assistere agli stessi disagi del porto di Campomarino? 6) Chi sborserà i denari per i futuri ed inevitabili dragaggi?
Al di là di questi importanti aspetti di natura finanziaria il progetto del porto turistico di Pulsano presenta, comunque, altre problematiche e punti deboli, che vanno esaminati, perché non sia una mera illusione ad incrementare il turismo. Facciamo alcune riflessioni. Per realizzare questo porto, ovviamente bisognerà intervenire sull’assetto della costa con la realizzazione di dragaggi che andranno a modificare i fondali creando problemi alla flora e alla fauna del posto. Quindi si avranno delle indubbie conseguenze sul piano ambientale paesaggistico, vero punto di forza fino ad ora della nostra zona costiera. Ma v’è di più! L’arrivo nel mare di Pulsano di almeno un numero di 350 barche (tanti sono i posti previsti), la gran parte di grosse dimensioni, che stazionerebberero nel porto e nelle vicinanze della costa sicuramente cambierà radicalmente il mare come lo ricordiamo noi. Tutti sappiamo cosa succede quando una grossa imbarcazione staziona davanti alle coste. L’acqua si sporca per il gasolio che viene rilasciato in mare ed la costa sabbiosa ci mostra pian le chiazze oleose, oltre l’inconfondibile odore di carburante.
Altro che bandiera blu, come ha detto il Sindaco Ecclesia nei prossimi anni.
Con questa invasione di barche è molto più probabile pensare che il mare come lo conosciamo noi, limpido e chiaro diventerà solo un ricordo. Ma veniamo all’aspetto economico. Mi chiedo, siamo veramente sicuri che l’arrivo del porto turistico sarà in grado di incrementare l’economia di Pulsano facendole fare la svolta che attendevamo da anni? Non c’è dubbio che la presenza nel periodo estivo di più persone sicuramente pronte a spendere aumenterà sul nostro litorale. Il vero problema però è un altro. Pulsano è pronta a accogliere questo flusso di gente e, soprattutto, è in grado di offrire i servizi che i vip o comunque la gente denarosa cerca nelle località turistiche.
Vorrei in proposito ricordare al Sindaco Ecclesia, al di la di quanto ha detto sulla viabilità di Pulsano nei giorni scorsi, che in zone centrali del paese (non in periferia) ci sono ancora vie prive del tutto di asfalto, luce, acqua, illuminazione con famiglie che sono sul piede di guerra per i disagi che affrontano quotidianamente. Ed allora, mi chiedo, quale è il biglietto da visita che offre Pulsano ai turisti? Quale la sua immagine oggi che non riesce a garantire, neanche quella che in gergo tecnico potremmo definire la “normalità” in tanti settori? Fra le tante cose basti pensare che ancora oggi non abbiamo un canile municipale e mute di cani affamati si aggirano indisturbate per il paese, laddove andrebbe garantito loro un ricovero degno. Forse dobbiamo prendere coscienza che Pulsano come paese non è ancora pronta a ricevere una simile struttura, visto che manca della normalità in molti settori, quella che tantissimi cittadini agognano e che l’amministrazione dovrebbe anzitutto pensare a garantire. E’ bene ricordare che i turisti, specie quelli di alto livello come i diportisti, sono abituati ad avere servizi efficienti che trovano nelle località da vip, vedi Capri, Portofino, ecc. Il rischio concreto, pertanto, è che Pulsano diventi una semplice stazione di ricovero di grosse barche e che i turisti si spostino in zone più appetibili e, soprattutto, più efficienti della nostra costa, lasciando a noi pulsanesi l’ingrato compito di area di parcheggio con tutti gli oneri che ne conseguono e pochi onori".



Baia Girasole











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