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Comunicazioni Conservatori e Riformisti

sabato 11 giugno 2016

- TRASFERIMENTO REPARTI ONCOLOGICO, ZULLO:
ALL'IMPROVVISAZIONE NON C'E' MAI FINE
- AGRICOLTURA, ZULLO: MI FACCI PORTAVOCE DELLE LORO RICHIESTE


da grupporegionalecorpuglia@gmail.com

TRASFERIMENTO REPARTI ONCOLOGICO; ZULLO: ALL’IMPROVVISAZIONE NON C’E’ MAI FINE

Il presidente del gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti, Ignazio Zullo, scrive al presidente e ai componenti della Commissione Sanità

 

“All’improvvisazione non c’è mai fine…Apprendere dai mass-media che il Presidente Emiliano sottoscrive un’intesa con i Direttori Generali dell’I.R.C.C.S. Oncologico di Bari e dell’ASL BARI per il trasferimento dei tre reparti di Chirurgia Toracica, Anatomia Patologica e Oncologia con spostamento del personale su base volontaria ci fa andare oltre Totò e Peppino e ci fa dire ‘in che guaio siamo capitatiâ€. Inizia così la lettera (allegata) mandata dal presidente del gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti, Ignazio Zullo, ai colleghi della Commissione Sanità della Regione Puglia per invitarli non solo a riflettere sulla gestione della Sanità in modo approssimativo e senza una visione organica da parte del presidente e assessore regionale alla Sanità, Emiliano. Ma scrive al presidente della Commissione, Romano, perché convochi al più presto una seduta monotematica dove i componenti e i capigruppo regionali affrontino loro, invece,  in maniera più seria la delicata questione della Sanità, commissariando così di fatto un’azione amministrativa inconcludente e dannosa per i cittadini pugliesi.

 

 

------------------------

 

 

 

 

Al Presidente della III Commissione

Ai colleghi Capigruppo

 

IRCCS Oncologico, Zullo: “Trasferimento reparti: all’improvvisazione non c’è fineâ€

 

Sig. Presidente, cari colleghi, apprendere dai mass-media che il Presidente Emiliano sottoscrive un’intesa con i Direttori Generali dell’I.R.C.C.S. Oncologico di Bari e dell’ASL BARI per il trasferimento dei tre reparti di Chirurgia Toracica, Anatomia Patologica e Oncologia con spostamento del personale su base volontaria ci fa andare oltre Totò e Peppino e ci fa dire “in che guaio siamo capitatiâ€.

Pensare al potenziamento dell'IRCCS Oncologico di Bari è oltremodo indifferibile ma che questo potenziamento possa avvenire come provvedimento di emergenza sganciato dal riordino complessivo della rete ospedaliera in Puglia e con il solo scopo di aumentare il fatturato e raggiungere il pareggio di bilancio nell’I.R.C.C.S. senza impegnarsi per il miglioramento della qualità dell'assistenza non solo nell'oncologico ma in tutta la sanità pugliese é da irresponsabili.

I Piani di Rientro non riguardano solo l’Oncologico ma tutti gli Ospedali compresi i presidi ASL

Qui non si tratta solo di spostare ma di riorganizzare funzioni assistenziali che richiedono competenze, esperienze, affiatamento in équipe, servizi di supporto che una mobilità volontaria del personale non assicurerebbe. Ed ovviamente, non si potrà agire con atti d’imperio nel trasferimento di personale poiché trattasi di due Aziende distinte e il rapporto di lavoro lega il lavoratore all’ASL di Bari.

Ne deriva che sul piano contrattuale vanno effettuate procedure di adempimento (dichiarazione di esubero, messa in mobilità) che intanto riguarderebbero tutto il personale ASL, procedure che in assenza di un processo di riorganizzazione complessivo non sarebbero possibili.

Né si può affermare che un aumento di posti letto all’oncologico forma la rete oncologica
perché la rete oncologica è fatta di ospedali, di ambulatori, di assistenza domiciliare, di hospice per malati terminali e di protezione sociale da assicurare con l’integrazione socio-sanitaria.

Chi sa di programmazione e organizzazione dei servizi sanitari non scommetterebbe mai su tanta faciloneria ma, ormai, siamo nell’improvvisazione più totale e siamo stanchi di proporre, suggerire, contestare verso un Presidente di Regione che, a nostro avviso, non ha ben compreso il suo ruolo.

C’è la necessità indifferibile ed urgente di riordinare l’intero sistema secondo gli indirizzi del D.M. 70/2015, sistema che deve chiedersi se, ammesso (e non concesso) che spostando si migliora l'Oncologico come tutti desideriamo, al contempo non si penalizzi l'assistenza in quei presidi dai quali servizi, attrezzature e risorse umane vengono tolte e, francamente, privare l’ASL BARI dell’Anatomia Patologica è da insensati

Vi chiedo di riflettere anche sul nostro ruolo: possiamo far finta di nulla? Possiamo continuare a non sapere del Piano di Riordino? Possiamo essere disinteressati rispetto a tassazione, liste di attesa, super-tichet, gente che non ricorre più alle cure, indebolimento della prevenzione, assenza di cure domiciliari, mancato rafforzamento della riabilitazione e della medicina distrettuale, carenza di manutenzione delle strutture sanitarie, gare prorogate illegittimamente, turni massacranti, carenze di personale, caos 118.

Possiamo assistere, voltando lo sguardo dall’altro lato, ad annunci di trasferimenti di reparti da un’Azienda all’altra senza una valutazione preliminare della fattibilità finanziaria e di risultato gestionale dell’Oncologico e dell’ASL BARI e senza alcuna proiezione su volumi e sugli esiti delle attività?

Noi crediamo di no ma occorre che tutto il Consiglio sia unito per far capire al Presidente Emiliano che non è una questione di un Gruppo consiliare ma una questione che riguarda tutta la collettività poiché non si può procedere con provvedimenti spot ma ci si deve adoperare una buona volta nella riorganizzazione complessiva del Servizio Sanitario Regionale.

Mi auguro che il Presidente Romano, nella sua qualità di Presidente della Commissione competente, si faccia interprete del disagio che con questa missiva rappresentiamo e si adoperi nella convocazione di una seduta della Commissione allargata alla partecipazione dei Capigruppo (e ovviamente di quanti altri sentano di poter partecipare) per un confronto sullo stallo e sull’improvvisazione in cui versa la sanità in Puglia.

 

Cordialità.

 

 

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AGRICOLTURA, ZULLO: “DA TASK FORCE PER LA XYLELLA A TASK FORCE PER L’AMBIENTE, PIU’ RISORSE EUROPEE PER LA RICERCA. RICHIESTE SENSATE E CHE FACCIO MIEâ€

Dichiarazione del presidente del gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti, Ignazio Zullo, che ha tenuto una conferenza stampa con i responsabili dei Consorzi Mediterrae e Grano Duro Appulo-Lucano

 

 

L’Agricoltura non ha solo bisogno di aiuti di Stato, ma di sfruttare meglio le risorse europee, ma soprattutto ha bisogno di fare squadra. Sono questi due elementi, di totale novità per molti versi, che mi hanno spinto ad abbracciare e a farmi portavoce del grido di allarme di alcuni operatori del settore riuniti nei consorzi Mediterrae e Grano Duro Appulo-Lucano. I loro rappresentanti mi chiedono di non essere lasciati soli e di essere aiutati in un percorso virtuoso che metta in rete tutte le conoscenze per poter dare risposte concrete al settore.

Per questo motivo sicuramente chiederò la loro audizione in Commissione Agricoltura della Regione Puglia. Convinto che più delle mie parole possano trovare le loro ascolto  parte sia del presidente Emiliano sia dell’assessore all’Agricoltura Di Gioia. La speranza è che se il governo regionale ascoltasse dalle loro voci le ragioni, prima fra tutte quelle di trasformare la Task force sulla Xylella in una task force sull’ambiente e sull’inquinamento, potrebbero avere maggior successo.

 La tesi del presidente di Mediterrae, Roberto De Pascalis, per altro componente della Task Force che il presidente Emiliano ha voluto per la Xylella, non possono rimanere inascoltate, anche in ragione delle ultime decisioni assunte dall’Europa, per cui gli agricoltori salentini si ritrovano fra una magistratura, la Procura di Lecce, che impedisce gli abbattimenti e un’altra magistratura, la Corte di Giustizia europea, che li ordina. La Regione Puglia e il Governo Renzi non possono assolutamente rimanere silenti.

Accogliendo un’altra loro richiesta sensibilizzerò il nostro leader e parlamentare europeo, Raffaele Fitto, per un incontro che possa davvero essere utile per poter procedere all’utilizzo dei fondi europei per la sperimentazione e la ricerca. L’idea è quella di creare un’App con l’Università, le risorse economiche ci sarebbero, perché come sostiene l’amministratore delegato di Mediterrae, Natalino Ventrella, l’Agricoltura ormai non è più governata dalla Regione o dal Governo nazionale, ma dall’Unione Europea. Quindi creare un ponte fra gli agricoltori pugliesi e  l’Europa è, forse, più utile di tante altre iniziative.

 

 




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