COMUNICATO STAMPA
CONVEGNO “UNA VITA PER L’ACCOGLIENZA
PER IL DIRITTO A UNA DEGNA SEPOLTURA
PREMIO A PEPPINO CALABRESE
SINDACO EMERITO DI TREMITI
Dal 1984 al 2004”
PALAZZO PANTALEO – CITTA’ VECCHIA
TARANTO
30 GENNAIO 2016 – H 9.30
Le Associazioni "PaoloZayd - Costruttori di
Pace" e "Salam ONG", il Centro Interculturale Nelson Mandela di
Taranto , lo Sprar di Martina Franca e l'Ordine dei Medici, Chirurghi e
Odontoiatri della Provincia di Taranto organizzano per sabato 30 gennaio alle
ore 9.30 il Convegno "Una vita per l'accoglienza
- per il diritto a una degna sepoltura. Premio a Peppino Calabrese".
Patrocinato dalla Regione Puglia, dall'Università degli Studi di Bari, dalla
Provincia di Taranto e dal Comune di Taranto l’evento si inquadra nel particolare
e difficile momento storico come contributo alla ricerca della Pace, dell'Inclusione
sociale, e della Tolleranza. In tal senso non è casuale la scelta della sede di
Taranto per la dimostrazione che la Città ha saputo dare come luogo di
accoglienza di tanti migranti. Il Convegno organizzato in collaborazione con
Elsa (Associazione europea degli studenti di Giurisprudenza), Lidu (sez.
Taranto), Cittadinanza Attiva e Tribunale dei diritti del Malato, sarà aperto
dai saluti istituzionali di Michele Emiliano, Governatore della Regione Puglia,
Martino Tamburrano Presidente della Provincia di Taranto, Ippazio Stefano
Sindaco di Taranto, Bruno Notarnicola Direttore del Dipartimento Jonico
in sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo dell’ Università degli studi
di Bari. A seguire gli interventi dei Presidenti degli enti organizzatori che
cureranno la presentazione dell’evento: Michele Damiano (Presidente
Associazione PaoloZayd - COSTRUTTORI di PACE), Simona Fernandez (Presidente
Associazione Salam ONG), Cosimo Nume (Presidente Ordine Provinciale Medici,
Chirurghi e Odontoiatri Taranto).
Il Convegno è stato pensato con lo scopo di
valorizzare e premiare l'importante gesto di civiltà e integrazione
compiuto dal Sindaco Emerito delle Tremiti (dal 1984 al 2004) Peppino Calabrese
che ha fortemente voluto la costruzione presso l'Isola di San Nicola di un
sepolcro monumentale dedicato a 437 deportati libici. Uomini, donne e bambini
tutti provenienti dall'area di Tripoli, furono deportati alle Tremiti perché
accusati dal governo giolittiano di cospirare contro il nemico, in quanto si
opponevano all'occupazione coloniale italiana. Morirono in quel luogo di stenti
e malattie, dimenticati da tutti. L'ex Sindaco Calabrese si distinse per aver
tenuto vivo il ricordo dolorosissimo dei deportati libici, erigendo per loro un
mausoleo rivolto verso La Mecca: il mausoleo commemorativo sorge vicino ai
luoghi di sepoltura dei libici morti alle Tremiti tra il 1911 e il 1912. A
questo gesto fortemente significativo, che rievoca il triste periodo della
deportazione libica in Italia, viene riconosciuto il merito di aver restituito
agli esiliati libici, un diritto che viene negato a tantissime persone ancora
oggi in Italia, migranti e non: il diritto a una degna sepoltura nel rispetto
di ciascun credo. Sarà questo il tema del Convegno che verrà analizzato e
sviluppato grazie alle conoscenze, ricerche e testimonianze degli illustri
relatori: Gaetano Dammacco, Professore Ordinario di Diritto Ecclesiastico e
Canonico dell’Università degli studi di Bari “Diritto alla sepoltura e civiltà
dei diritti”, Paolo Stefanì docente di Diritto Ecclesiastico, Dipartimento
jonico, Università degli studi di Bari, “Declinazione interculturale dei
diritti umani”, Maria Rosaria Piccinni docente di Diritto e Religioni nei
paesi del Mediterraneo, Dipartimento jonico, Università degli studi di Bari “La
sacralità del corpo e ius sepulcri nelle religioni del Mediterraneo”, Maddalena
Malcangio Assessore alle politiche di accoglienza e di integrazione del Comune
di Canosa di Puglia, “La seconda generazione. I nuovi italiani”.
Il Convegno si inserisce in un contesto politico,
sociale e culturale in continuo mutamento come quello italiano e nello
specifico tarantino, che impone una profonda riflessione sul rispetto dei
diritti civili, e pone le istituzioni davanti a nuove sfide, come
l’accoglienza delle istanze e bisogni che arrivano dalle nuove realtà sociali
interculturali e interreligiose presenti sul nostro territorio. Tra queste
istanze vi è sicuramente quella di uno spazio cimiteriale destinato ad ospitare
i defunti di ogni credo, sull’esempio di piccole e grandi città italiane come
quella di Tarsia, dove sorgerà il cimitero internazionale dei migranti
(finanziato dalla Regione Calabria e dal Ministero degli Interni), intitolato
al piccolo Aylan, il bimbo di 3 anni trovato senza vita su una spiaggia della
Turchia, le cui immagini choc hanno scosso e commosso il mondo. L’incontro,
moderato dall’addetta stampa dell’Associazione Salam Ong Antonietta Podda, è aperto
al pubblico.