CANAPA: LA CAMERA
APPROVA LA LEGGE M5S DI SOSTEGNO ALLA FILIERA
Ok unanime della Commissione Agricoltura
della Camera alla proposta di legge Lupo (M5S), attesa da anni. Fondi agli
impianti di trasformazione, aumenta la percentuale di Thc in favore del Sud
Italia e si rilancia l’intera filiera della canapa industriale
Con il voto unanime
della Commissione Agricoltura in sede legislativa (astenuto solamente Catanoso,
ForzaItalia), la Camera approva il testo unico della proposta di legge, a
prima firma Loredana Lupo (M5S), per sostenere ed incentivare la filiera della
canapa industriale. “Con l’approvazione della nostra proposta di legge
per la coltivazione della canapa industriale, oggi portiamo a casa una nuova
‘vittoria a cinquestelle’ al servizio dell’agricoltura e di una delle filiere
produttive strategiche per lo sviluppo di numerose aree del nostro Paese, dai i
numerosi prodotti derivanti dalla lavorazione della canapa, dalle corde ai
tessuti e dalle farine alimentari fino ai materiali per l’edilizia sostenibile
– commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in
Commissione Agricoltura a Montecitorio e cofirmatario del provvedimento – Si
tratta di un passaggio decisivo per restituire all’Italia, dopo 60 anni, un
settore economico radicato nella nostra identità storicaâ€.
Due gli
elementi fondamentali della proposta di legge che continuerà ora il suo cammino
al Senato: l’aumento del principio attivo Thc e lo stanziamento di 1,5 milioni di
euro per gli impianti di trasformazione. “Il Thc, che passa dallo 0,2% allo 0,6%, è la
sostanza incriminata che rende psicotropa la pianta ma che in natura serve a
renderla più resistente agli attacchi di insetti e microrganismi – spiega
L’Abbate (M5S) – La sua concentrazione dipende, inoltre, dalle condizioni
climatiche e dai fattori di crescita a cui la pianta è sottoposta.
Un’oscillazione minima come questa garantirà agli agricoltori del sud di non
veder sequestrato il raccolto solo perché le loro coltivazioni hanno
un’esposizione più assolata. Fondamentali, poi, i fondi per gli impianti di
trasformazione – continua il parlamentare 5 Stelle – Dopo Torino
e Crispiano (Taranto), puntiamo a dare questo strumento agli agricoltori
affinché gli venga concessa la possibilità di avviare autonomamente una vera e
propria filiera produttiva, dalla coltivazione alla raccolta fino alla
trasformazione. Non solo: si pongono le basi in Italia per creare una realtÃ
produttiva che conta molteplici settori, come quello tessile, l’agroalimentare
e l’edilizia sostenibileâ€.
È
sufficiente ricordare, infatti, come negli anni ’40, con 90mila ettari
coltivati sul territorio nazionale, gli italiani erano i secondi al mondo nel
settore e producevano più canapa di questo se ne produce oggi in tutto il
mondo, con 85mila ettari al 2011 a livello globale. Accantonata dall’avvento
dell’industrializzazione ed il “boom economico†che portarono nel nostro Paese
le fibre sintetiche proveniente dagli Stati Uniti, la canapa finì presto nel
dimenticatoio osteggiata anche da leggi come la Cossiga del 1975 contro gli
stupefacenti che ne vietò la coltivazione. In Puglia, sono stati oramai superati i 200
ettari coltivati.