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“Porto, autotrasportatori stanchi degli appelli: “Servono azioni”
sabato 28 marzo 2015

da ufficiostampa@casartigianitaranto.it





 

Gli operatori dell’indotto iscritti allo Sna Casartigiani da tempo denunciano la precarietà del settore e sottolineano l’assenza di risposte al loro sciopero di dicembre.

Adesso si spera nel Prossimo tavolo Romano

 

“Strumentalizzare la situazione non aiuta, speriamo nell’impegno del Sottosegretario Delrio e dell’Autorità Portuale” in caso contrario siamo pronti a scendere di nuovo in piazza. Così Stefano Castronuovo, Segretario di Casartigiani Taranto, commenta gli ultimi sviluppi in materia di una vertenza che, purtroppo, sembra non avere mai fine.

L’associazione artigiana ionica denuncia già dal 2014 lo stato di precarietà che ha colpito il Porto di Taranto, sposando in particolar modo la causa degli autotrasportatori impiegati nel suo indotto.

Gli stessi Autotrasportatori che a dicembre dello scorso anno per una settimana scioperarono davanti ai cancelli dello scalo locale, nonostante fosse da piĂą parti sconsigliato di agire attraverso azioni di questo tipo.

“Non ci si può ricordare solo oggi di un problema che ci attanaglia da tempo, ed il nostro timore – prosegue  Castronuovo – è quello che, come spesso accade, le difficoltà di questi Imprenditori siano sfruttate per logiche di poltrona.  Del resto, si tratta di un pensiero comune all’interno di una categoria che non è mai riuscita fino ad oggi a far sentire la propria voce in modo unitario.

Questi soggetti oggi si ricordano di un problema, vecchio quando loro all’epoca hanno rifiutato di unirsi per difendere la categoria.

Rimangano quindi due principali prioritĂ : traffico locale e certezze per il futuro, come piĂą volte affermato, questa la richiesta della Categoria in difesa della dignitĂ  umana e del Lavoro.

 

 


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