In uscita una eccezionale novità: San Nicola di
Longobardi
“Il falco della Trinità. Nicola Saggio da
Longobardi,
il Minimo che trovò
Dio nei poveri di Calabria”
di Pierfranco
Bruni - don Enzo Gabrieli - Gerardo Picardo
Prefazione di Mons.
Salvatore Nunnari
Una eccezionale novità. In uscita il
libro di Pierfranco Bruni
don Enzo Gabrieli Gerardo Picardo sul Santo dei
Minimi con Prefazione di Mons. Salvatore Nunnari. Un uomo di Dio e la Calabria, una terra di ricerca e preghiera profonda. L’Ordine dei Frati Minimi festeggia un
suo nuovo Santo in Paradiso. Questa volta, dopo oltre 500 anni dall’epoca in
cui il mondo conobbe le gesta di Francesco da Paola, Papa Francesco presiederà
nel giorno di Cristo Re dell’Universo il rito di canonizzazione del Beato
Nicola Saggio da Longobardi, noto come “Minimo dei Minimi”. La cerimonia è per
il giorno 23 Novembre 2014 alle 10 in Piazza San Pietro.
“Io
ho sempre sperato nella SS. Trinità”, spiegava frate Nicola Saggio da
Longobardi. E' questo il suo carisma, la certezza di un Dio abita la storia ed
è accanto ai poveri e agli ultimi. La Porta della Bellezza ha il volto del Dio
trinitario che riempie di senso il tempo. Il libro 'Il falco della Trinità. Nicola Saggio da Longobardi il Minimo
che trovò Dio nei poveri di Calabria',
scritto da Piefranco Bruni, Enzo Gabrieli e Gerardo Picardo, con prefazione di
mons. Salvatore Nunnari, presidente della
Conferenza Episcopale Calabra (Luigi Pellegrini editore, Cosenza), va alle
radici di una vocazione alla verità che si fa anche narrazione della
terra di Calabria, aspirazione a legare storia e fede, nel segno della
speranza.
Nelle
pagine del volume, Sabrina Pellicone giornalista del settimanale diocesano
'Parola di Vita', intervista Giuseppe Laudadio, l'uomo graziato da San
Nicola Saggio. Il 'Minimo dei Minimi' sale agli onori degli altari anche
grazie alla tenacia di quest'uomo di 93 anni che per tutta la vita, non solo in
terra di Calabria, ha raccontato il miracolo che Dio aveva compiuto in lui per
l’intercessione del Beato Nicola: “Sono caduto dall’altezza di più di 10 metri -racconta- mentre lavoravo alla facciata della Chiesa di San Francesco di Paola. Il tempo di
dare un passo, poi mi sono ritrovato nel vuoto. Ho invocato il Beato Nicola e
mi è sembrato di vederlo mentre precipitavo. Mi tendeva le braccia, quasi come
se mi avesse preso al volo per non farmi schiacciare sulla pietra. L'ho visto,
e mi ha salvato la vita. Sono caduto sul cemento ed ero sano. Mi sono subito
rialzato con l’intenzione di continuare a lavorare. Ricordo che il capo mastro,
Francesco Presta mi disse 'No, oggi non fai più niente. Ti riposi'. Ricordo di
essermi molto preoccupato perché lui aveva un viso pallido tanto che gli chiesi
se si sentisse male. Non feci controlli medici, e la mattina dopo stavo sul
cantiere. Ci aveva pensato il frate dei poveri a cacciare lontana la morte”.
“Nicola
da Longobardi è una stella che brilla nel firmamento della santità calabrese e
che irradia di bellezza la nostra terra -scrive nella prefazione mons.
Salvatore Nunnari, arcivescovo di Cosenza-Bisignano- questo volume di
grande intensità è un ulteriore contributo per la conoscenza e l’approccio a
questa meravigliosa figura. La culla della sua santità è stata la famiglia, che
ancora oggi deve e può essere lo spazio per una evangelizzazione che passa
attraverso semplici insegnamenti di vita virtuosa e poi la famiglia più grande
che è la parrocchia dove Nicola crebbe spiritualmente. Essa fu come una
palestra spirituale dove l’uomo di Dio si alternava nella confessione e nelle
ricezione dei sacramenti, nella pietà e nella recita del Rosario”.
“La
bisaccia di San Nicola Saggio -sottolinea don Enzo Gabrieli, postulatore
della causa di canonizzazione di Natuzza Evolo- diveniva giornalmente carica di
storia e soprattutto di storie di sofferenze e povertà da immergere nel cuore
della Trinità Santa verso la quale additava la vita degli altri. L’attualità
del suo messaggio per la Calabria e per la Chiesa intera sta nella Carità che
si alimenta con la contemplazione dell’Amore di Dio ed una vita credibile. Egli
in fondo fu un semplice frate, un laico che si è consacrato al Signore
attraverso i servizi più umili e più poveri ma che all’eloquenza delle parole
ha preferito l’eloquente linguaggio dei segni”.
“San
Nicola di Longobardi è la ricchezza dell’umiltà e della provvidenza della
carità di Francesco di Paola -scrive Pierfranco Bruni- ma è anche, come
Francesco, il vissuto della bellezza nella quale si incontrano San Paolo e
Agostino, l’Agostino della Città di Dio che segnerà i passi a quella Città del
Sole di Campanella, in cui il “segreto” monastico è nella Provvidenza che
accompagna la Fede”
“Al
Sud i Santi sono Salmi recitati sulle piazze -conclude Gerardo Picardo
in una riflessione tra filosofia e teologia- i Santi sono segno e strada per
conoscere il volto del Verbum abbreviatum che ha amato l’uomo alla follia.
Nella risposta credente, si riflette la scintilla di quella Gloria venuta a
mettere le tende tra le strade dell’umanità”.
Anche
noi, insieme a quell’uomo santo, vestito con il saio dei Minimi, prendiamo la
strada verso un incontro con il Padre ancora da vivere. La santità di Fra
Nicola è perciò segno, comunitario, di una Bellezza che salva il mondo e non
consegna carne e spirito all’artiglio del male. Un cero acceso alla finestra
delle nostre case che custodiscono mille attese e preghiere silenziose.
Un’altra pietra di quella via dove gli uomini non si uccidono ma si incontrano
e si riconoscono fratelli.