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MARÒ: ANCHE IL DEPUTATO PUGLIESE SCAGLIUSI IN MISSIONE A NUOVA DELHI
martedĂŹ 14 gennaio 2014

da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate




 

I due militari pugliesi continuano a rischiare la pena capitale e, dinanzi al fallimento di De Mistura e al tentennamento del Governo italiano, tre parlamentari del MoVimento 5 Stelle decidono di partire per l’India

È ancora in alto mare la vicenda dei fanti del Reggimento San Marco (i due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre). Nei giorni scorsi, infatti, alcune indiscrezioni pubblicate dal quotidiano “Hindustan Times” hanno riportato la notizia che i due militari pugliesi sono stati rinviati a giudizio e rischierebbero la pena capitale. Questo sarebbe il frutto di un mini-vertice tenuto tra i ministri indiani dell’Interno e della Giustizia. Ma dinanzi ad una operazione probabilmente mediatica, viste le imminenti elezioni in India, e alle notizie non certe sui due marò, il MoVimento 5 Stelle decide di prendere di petto la situazione e di partire con una delegazione di tre parlamentari alla volta di New Delhi. La data di partenza è fissata per il 20 gennaio, mentre sarà il deputato pugliese Emanuele Scagliusi ad accompagnare i colleghi della Commissione Esteri Manlio Di Stefano e Daniele Del Grosso.

“È giunta l’ora di vederci chiaro – dichiara Scagliusi (M5S) – Purtroppo paghiamo l’inefficacia e la mancanza di credibilità di questo Governo che, con l’inviato speciale Staffan De Mistura, ci aveva garantito il ritorno a casa dei marò per Natale. De Mistura, invece, non è riuscito a cavare un ragno dal buco. Non capisco cosa sia cambiato dalla lettera del 21 marzo scorso indirizzata al nostro Ministro degli Affari Esteri dove l’Ambasciata indiana rassicurava il Governo italiano sulla sorte dei due militari – continua Scagliusi – Prendiamo atto dell’impegno profuso dal Presidente del Consiglio ma, a giudicare dai risultati ottenuti finora temiamo l’ennesimo nulla di fatto. Per approfondire la questione e ottenere chiare e precise informazioni partiremo per New Delhi tra pochi giorni”.

Diverse fonti mettono in connessione la vicenda dei “marò” con un’altra vicenda che riguarda Italia ed India: quella degli elicotteri Agusta-Westland. Rimane aperta, infatti, con la possibilità di un arbitrato internazionale, la tormentata questione degli elicotteri, dopo la cancellazione della commessa da parte dell’India che ha già sospeso i pagamenti, ipotizzando la violazione da parte della consociata Finmeccanica delle clausole di correttezza dopo le recenti notizie di corruzione di alcuni funzionari. Sembrano inevitabili i collegamenti con il caso dei due marò e con la delicata questione diplomatica-giudiziaria cui ha dato luogo.

“La sensazione è quella di un gioco condotto dai governi dei due Paesi per limitare i danni e salvare la faccia con un sofferto compromesso su elicotteri e marò – continua Scagliusi (M5S) – L’8 gennaio era prevista l’udienza del processo a Nuova Delhi ma, proprio in concomitanza con l’accettazione dell’arbitrato da parte del Ministro della Difesa Indiano sugli elicotteri, è stata rinviata al 30 gennaio. Mi auguro che, come per il caso Shalabayeva, non si giochi con la vita di esseri umani per interessi economici”. Da evitare, è l'adozione del “SUA Act” che, oltre a capovolgere l'onere della prova, estende l'azione della polizia nelle acque internazionali e presenta i due militari italiani come dei terroristi.

 

 




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