La
stagione de I Concerti al Teatro Regio di Torino congederà
il 2013 a ritmo di valzer, con leggerezza e buon umore, lunedì 30
alle ore 20 e 30 e martedì 31 dicembre alle ore 17
e 30.
Il programma
sarà tutto viennese, a partire dal maestro Christian Arming, che guiderà
con l’Orchestra del Teatro Regio. Arming è un affermato direttore di fama
internazionale che il pubblico del Regio potrà apprezzare anche a
gennaio nel Flauto magico di Mozart.
Christian
Arming, è uno dei direttori maggiormente richiesti della nuova generazione. I
suoi successi ottenuti sia in ambito
concertistico che operistico sono ormai consolidati.
Dagli inizi
della sua carriera nel 1994 ad oggi è stato ospite di 56 orchestre, tra cui,
Janácek Philharmonic Orchestra Ostrava, Orchestra Sinfonica Lucerna, New Japan
Philharmonic Orchestra, Filarmonica Ceca, Orchestra Sinfonica Nazionale Rai
Torino, Orchestra Sinfonica Verdi Milano, Radio Symphony Vienna, Deutsches
Symphonie Orchestra, RSO Frankfurt, MDR Symphony, Munich Philharmonic, SWR
Stuttgart, Dresdner Staatskapelle e Orchestra Sao Carlos Lisboa.
Il concerto di
fine anno rispetta la tradizione nel nome degli Strauss. Il programma, infatti,
è quasi interamente dedicato alle composizioni dei tre figli del musicista
Johann Strauss, considerato l’inventore del valzer viennese. Il componente più
celebre di tutta la famiglia era, ed è, il primogenito Johann Strauss
figlio, che per quasi un secolo dominò le scene musicali europee e raggiunse
fama mondiale grazie alle sue operette e ai suoi indimenticabili valzer.
Tra i brani in
programma l’Ouverture da Die Fledermaus (Il
Pipistrello). Questa è l’operetta più celebre di Johann Strauss figlio. Una commedia
in cui avvengono i più divertenti e imprevedibili colpi di scena. Seguono i
valzer Wiener Blut e Kaiser-Walzer, del periodo
della sua maturità. Il primo piace per la leggerezza e il romanticismo, il
secondo per la maestosità che si manifesta sin dagli accenti marziali
introduttivi.
Ma non tutti gli
Strauss del programma appartengono alla stessa famiglia.
Richard Strauss, per esempio,
non aveva alcun legame con gli Strauss di Vienna, pur essendo stato anche lui
un musicista famoso, con una speciale predilezione per i valzer. L’opera DerRosenkavalier (Il
cavaliere della rosa), composta nel 1911, è piena di seducenti ritmi, come
metafora di un tempo perduto, non come musica di consumo.
Trenta anni dopo
il debutto dell’opera, Richard Strauss trasse dalla sua partitura una suite
evocando quei valzer, in una elaborazione dall’armonia più complessa di cui l’Orchestra
del Teatro Regio restituirà sia la concezione operistica che
quella sinfonica.
Vito Piepoli