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La mediazione civile è legge comune non prerogativa di una sola parte
giovedì 4 luglio 2013

da ufficiostampa@anpar.it>




 

Lovoro, lotta all'evasione, competitivitĂ , ripresa economica,
benessere dei cittadini, riforme strutturali, tutte cose che non
possono essere ostacolate da un piccolo raggruppamento "politico"
ispirato ad ideologia sulla mediazione civile fuori da ogni regola
che, senza appartenere a un ordine legislativo e senza incarichi di
governo, si propongono di esercitare il loro potere su chi ha facoltĂ 
di decisioni politiche, per ottenere l’emanazione di provvedimenti
normativi, in proprio favore o dei loro clienti, riguardo a specifici
problemi e interessi personali o da categorie di persone che si
considerano separate dagli altri, con speciali diritti e privilegi.
GiĂą le mani dalla mediazione civile e commerciale da parte di queste
lobby e caste - dice Pecoraro - dell'associazione nazionale per
l'arbitrato e la mediazione dal 1995. Le tre associazioni non
riconosciute dell'avvocatura sono partite dalla "geografia dei
tribunali" (notizia dell'ultima ora; la Corte Costituzionale in un
comunicato "ha dichiarato INFONDATE le questioni di legittimitĂ 
dell'art. 1, comma 2, della legge 14/2011, del decreto legislativo 7
settembre 2012, n. 155 e del decreto legislativo 7 settembre 2012, n.
157. In poche parole la Corte Costituzionale ha dato ragione alla
Parlamento, al Governo, alla Cancelleri, a partire da settembre cambia
la geografia dei tribunali. Altro che "calpestata dignitĂ ". La
ministra Cancelleri ha detto semplicemente la veritĂ .

Il vero scopo - secondo la pacata risposta nella forma ma non nella
sostanza - dell'intervento del presidente del CNF e unicamente quello
di voler mettere le mani sulla risoluzione EXTRAGIUDIZIALE delle
controversie (mediazione e arbitrato), paventando la gratuitĂ  dei
procedimenti. Avete mai sentito dire di un avvocato che lavora
gratuitamente? " Abbiamo giĂ  visto il disastro di certi organismi di
mediazioni dell'avvocatura prima della "sospensione della
dell'obbligatorietà". Perchè non sono state pubblicate il numero
delle mediazioni che gli organismi costituiti dagli ordini
professionali hanno portato a termine? La veritĂ : tutte le domande
presentate per la mediazione hanno avuto per esito la mancata adesione
(sic!). Su cento domande poche "unitĂ " di accordi conclusi. Bene
dunque, l'affondo della ministra Cancelleri. Ha detto semplicemente la
veritĂ  di come effettivamente stanno le cose e la Corte
Costituzionale Le ha dato ragione su tutte le questioni per le quali
è stato indetto lo sciopero se tale lo si può definire. Uno sciopero
che, guarda caso, coincide con il "periodo feriale". Ma c'è una
ragione: se fatto in data diversa forse pochi avrebbero aderito e la
lobby ne sarebbe uscita ancora una volta sconfitta. Alla saggia
Cancelleri non può capitare nulla di male ha detto come sempre quello
che pensa al contrario nessun è obbligato a percorrere la via che
porta alla risoluzione delle controversie al di fuori della giustizia
ordinaria. La volontà dei cittadini è sacra e non può essere
condizionata da falsitĂ  ed interessi di parte.

Ufficio stampa

AIANNO





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