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Dal BLOG di BEPPE GRILLO:
Fermiamo la colata

domenica 16 giugno 2013
C’è da dire che a TARANTO non stiamo messi meglio

da osservatoriolegnc@libero.it




 Libero OSSERVATORIO della LEGALITA’ onlus (TA)  osservatoriolegnc@libero.it

 

Dal BLOG di BEPPE GRILLO:

Fermiamo la colata

 


"Succede che nonostante ogni 10 metri ci sia un cartello vendesi, nonostante nessuno possa più accendere un mutuo, nonostante le difficoltà, la crisi edilizia, la necessità di risanare e non di costruire, si continui senza sosta a consumare il nostro preziosissimo territorio. A San Lazzaro, alle porte di Bologna, come nel resto d'Italia le concessioni edilizie vengono date ai soliti noti con facilità sospetta. Chi costruisce e chi consente di farlo se ne infischia del parere dei cittadini, della violenza che stà perpetuando nei confronti di una terra che esige e merita rispetto, l'agonia di un Paese si misura anche dall'ambiente martoriato in cui viviamo. Dove c'era un campo di grano presto potrebbero esserci una colata di cemeto con inutili palazzi alti nove piani. Le generazioni future non ci perdoneranno." Nikilnero e Dario

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C’è da dire che a TARANTO non stiamo messi meglio… anzi, atteso quanto si vorrebbe perpetrare alla Salinella atteso che anche qui da noi non mancano i cartelli VENDESI quanto poi ai FITTASI, si è oramai perso il conto.

Cui prodest dunque una nuova colata di cemento ???

Perché consumare altro territorio ?

A chi gioverebbe detto intervento ?

Perché non rivolgere la giusta attenzione alla Città consolidata ?

Cosa dire dei tantissimi palazzi da secoli abbandonati in pieno centro ?

C’è necessità di altre case popolari ???...

Si facciano dunque, evitando però, per amore dell’estetica e della Città di costruire complessi ignobili come ad esempio l’ultimo UMI3, sempre lì alla Salinella.

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 E dunque:

SALINELLA : verso..... L'ULTIMO SACCHEGGIO

 

In materia di gestione ed utilizzo del Territorio a Taranto, nulla è cambiato; si continua a far "Strazio e Scempio" di Vaste Aree, si continua in pratica a falcidiare gli Standards, rilasciando "Permessi a Costruire" ovunque e comunque... passando dall’abusivismo edilizio selvaggio, che ha profondamente segnato e distrutto interi territori..., all’abusivismo istituzionalizzato, addirittura programmato e diretto proprio dall’Amministrazione Comunale che avrebbe dovuto porre freni e rimedi.

Dove ritrovare gli Standards previsti dal P.R.G. se quelli minimi..., per intenderci quelli risparmiati dall'orda dell'abusivismo edilizio vengono di fatto e nei fatti soppressi con "allegri" quanto sconcertanti e scellerati "mutamenti di destinazione urbanistica"?

Solo di questo infatti trattasi, null'altro... semplicemente per  appagare l’insaziabile avidità di “taluni”… complici coloro i quali dovrebbero vigilare ed opporsi in difesa del territorio.

Troppi colpi di mano, troppe razzie sono state apportate ed inflitte al territorio a mezzo "Conferenze di Servizi" che per quanto utili e valide, sono state svilite mal interpretando la Legge.

Troppi i terreni interessati al Cambio di Destinazione Urbanistico; quali le destinazioni di P.R.G. prese di mira?… ovvio sempre e solo : Standards Urbanistici di cui al D.M. '68.

Nel silenzio assordante degli Ordini professionali e delle Associazioni di Categoria, si sono emessi “ atti lesivi  “ per la comunità perchè non rispondenti ai dettami delle vigenti Leggi.

Si fa di tutto per aggirare gli ostacoli, invece di rispedire al mittente le "Indecenti Proposte" che copiose arroganti e minacciose inondano le scrivanie del Governo del Territorio.

Oggi per < l’area vasta della Salinella > la parola d’ordine è “far passare” assieme all’incontestabile - auspicabile Recupero del Patrimonio Edilizio Esistente, che nulla ha a che spartire con la speculazione, soprattutto Nuovi Fabbricati per Civili abitazioni… assolutamente non previsti.

L’occasione è buona dunque per tentare nuovamente il “colpo mancino” mancato alla fine degli anni ’90 con l'insana quanto indecente proposta della "Decadenza dei Vincoli".

Ed ecco che, ricorrendo ad una legge regionale anche stavolta mal interpretata, si ritiene poter stravolgere il concetto di "Perequazione" richiamato dalla L.R. n. 20/01.

PEREQUAZIONE … ennesimo inquietante termine che così come lo si vuole interpretare non lascia intravedere nulla di buono, nulla di diverso da quanto fino ad oggi tentato a più riprese tanto dai proponenti, conniventi gli uffici comunali!

PEREQUAZIONE ... per come sarebbe stata infatti interpretata, che differenza passa tra “Perequazione e Speculazione” urbanistica?

Cos’altro se non un “guazzabuglio urbanistico” quello proposto e tradotto nella delibera di Consiglio Comunale n. 7 del 24.01.05 ... avente ad oggetto :

- Adozione Variante al P.R.G. relativa alle aree contermini al CEP - Salinella.

Soltanto a volere dare un veloce sguardo alla stessa, "le lacrime" non si trattengono ... scendono copiose…eppure ci sarà chi l’ha pensata, approvata, chi ha sprecato tempo a rigirare carte e planimetrie che non potranno che finire al macero con conseguente spreco di denaro pubblico.

Già le premesse hanno dello sconvolgente… Già nel leggere le motivazioni “dall’alto contenuto sociale” per il grande intento che si vorrebbe raggiungere per il “Quartiere Salinella” da tutti dimenticato per anni ed anni, ma… che oggi fa gola a tanti anzi, purtroppo...... a troppi!

In pratica si disquisisce del "Sesso degli Angeli", solo insani sproloqui inerenti la bislacca "idea" che si vorrebbe far passare come “geniale” e che vede gli uffici impegnati su problematiche inerenti la “nobile” necessità di:

- recuperare il patrimonio edilizio esistente, per superare l’isolamento del quartiere… ricercare integrazioni per un qualificato sviluppo urbano; riqualificazione urbanistica della "167" e risanare i vasti spazi della Salina Piccola che si sono salvati dall’azione edilizia, migliorare i collegamenti viari tra i quartieri periferici ed il resto della città;

E’ sconcertante leggere poi....:

… che nella Variante al PRG elaborata al fine di evitare il ricorso agli espropri per realizzare le infrastrutture e tenuto conto dell’impossibilità di utilizzare risorse pubbliche per gli espropri, si è ritenuto possibile applicare quanto sancito dagli articoli 2 e 14 della L.R. n. 20/01 che introducono il principio della perequazione;

N.B. … (per quanto la si sia letta e riletta, non si evince da nessun articolo della L.R. n.20/01,  che il termine “PEREQUAZIONE” equivalga a : REGALARE a piene mani “Volumi Residenziali” ovvero “ghiotti indici” che da sempre, sono da tutti "appetiti")… e dunque ???

Paradossale poi che… detta "scellerata Delibera" continua affermando quanto segue:

…che per procedere alla perequazione sopra citata (?) per la “Variante” è stato attribuito, un unico indice di fabbricabilità territoriale (non superiore a quello previsto per parchi giochi e sport A10 (F1) preponderante "originaria" destinazione dell’area nel PRG) per la realizzazione dell’edilizia residenziale i cui concetti sono sinteticamente di seguito descritti:                                                            

1. individuazione delle aree destinate alla edificazione per soddisfare la condizione della perequazione urbanistica;    

2. individuazione delle aree che i proprietari dovranno cedere gratuitamente al Comune per la realizzazione dei servizi;                                                      

(state pur certi ...che tante aree avranno “nel frattempo  e per tempo” cambiato proprietà e/o saranno oggetto di compromessi non appena i terreni… “diverranno edificabili” … e sì !!!  proprio perché questa è la ferma convinzione di taluni).

E dunque... di cos’altro infatti trattasi se non di mero inaccettabile perchè improponibile "cambio di destinazione urbanistico", atteso che l’indice rimarrebbe lo stesso mentre invece che: “Palestre ed Attrezzature per lo Svago ed il Tempo Libero” e/o altri Standards, si propongono le solite “Civili Abitazioni” ?

La speculazione edilizia dunque è l’ovvia risposta… è altresì altrettanto ovvio e scontato chiedersi come mai a Taranto, con amministrazione ed uffici tecnici, da anni gestiti male e condotti peggio, sia difficile anche il completamento del P.P. di v.le Trentino… dove invece è lampante cogliere l’idea di cosa effettivamente ( è ) e deve essere la PEREQUAZIONE Urbanistica.

Cosa si ottiene invece? Si partorisce l’insana idea di utilizzare detta “mirabile procedura”, per quello che deve essere un normalissimo Piano di Recupero dell’Edilizia esistente alla Salinella.

Si prenda ad esempio proprio il "Piano Particolareggiato" di v.le Trentino (anch’esso da tempo in odore di speculazione), prima che fosse sconvolto da interpretazioni contra legem, lo stesso garantiva lo "jus edificandi" per tutti i proprietari dei lotti inseriti nel P.P. oltre naturalmente a garantire la realizzazione di strade, parcheggi e verde, opere la cui mancata realizzazione fino ad oggi è dovuta unicamente alla cattiva gestione delle passate amministrazioni.

Anche lì, dove si voleva e si doveva distribuire equamente “perequando” le volumetrie, ad oggi si è in presenza di un Piano Particolareggiato “miseramente fallito” atteso che lì dove si doveva e poteva applicare la perequazione si è registrato un aborto in piena regola, causa le Concessioni fuori dagli schemi, che hanno impedito la realizzazione di strade, parcheggi ecc.

Purtroppo ancora oggi, c’è persino chi avanza con insistenza richieste di aumento delle volumetrie, senza disdegnare oscene proposte di allargamento del Piano.

 

Ritornando all’Area Vasta della Salinella… ci si chiede come si possa concepire l’applicazione di detta “nobile” procedura...... la Perequazione appunto..... partendo con il piede sbagliato atteso che in fin dei conti, pur di costruire le ambitissime - Civili Abitazioni - si assiste alle solite ignobili proposizioni di mutamento di destinazione di Aree tipizzate come “Parchi – Giochi  e Sports” ed altre tipizzazioni notoriamente destinate al soddisfacimento degli Standards Urbanistici (D.M. ’68).

Candidamente poi... si ammette di operare in una zona dove l’Edificabilità per la realizzazioni di "Civili Abitazioni" è stata abbondantemente e definitivamente esaurita.

In pratica, si sbandiera "sfacciatamente" che l’unico rimedio per ottenere che si effettuino e si realizzino opere di interesse pubblico e/o collettivo, si incentiverebbe ad investire nelle case e con le somme rivenienti dagli Oneri Concessori (urbanizzazione e costo di costruzione) dovuti, si potrebbero affrontare tutte le spese inerenti la realizzazione delle infrastrutture pubbliche.

 

Assolutamente ALLUCINANTE... tutti fingono di non sapere, di non vedere, che a poche decine di metri dalla zona in cui si dovrebbe procedere solo e semplicemente al RECUPERO e dunque alla Ristrutturazione dell’Edilizia Esistente e “BASTA”, sempre alla Salinella, è di recente realizzazione l’ultimo –  ma solo in ordine di tempo - BUBBONE “urbanistico – edilizio”, un’immensa area nella quale sono ammassati PALAZZI dall'oggi al domani "spuntati come funghi", senza che nessuno men che meno l’ufficio tecnico del Comune, si sia mai preoccupato di quel che giorno dopo giorno accadeva sotto gli occhi sbigottiti di tanta gente caduta poi nella trappola di un nuovo QUARTIERE nato male e finito peggio.

Macabra situazione di certo sconosciuta alla Regione Puglia, poichè mai è stato comunicato alcunchè... non di certo invece alla Procura della Repubblica di Taranto.

Via Lago di Levico in c.da Muso di Rizzo...... assurdo ammasso di palazzi, pseudo insediamento urbano generato dall’errata interpretazione di un vecchio ricorso al P.R.G. datato 1974.

Un'indecente accozzaglia di Palazzi privi dei più elementari servizi primari, senza strade, illuminazione; anomale situazioni di azioni legali avviate da tempo con i proprietari delle strade che addirittura non permettono gli allacciamenti… proprietari che piuttosto pretendono l’esproprio da parte di un’amministrazione che non si è mai voluto rendere conto dove e perché si sia permesso      il rilascio di concessioni edilizie fuori regola.

Sarebbe interessante sapere come si intenderà sanare detta assurda situazione, se si è mai proceduto a conteggiare quanta cubatura, quanti volumi sono stati realizzati in detto sito…

se gli stessi rientrano o sono fuori dal concetto di perequazione… cosa si andrebbe a perequare? Volumi abusivi non previsti? Atteso che i volumi per la realizzazione di detti Alloggi assolutamente non previsti dal P.R.G. sono stati impiegati in maniera disordinata ed ignobile, tra le c.d. via on. R. Leone, via C. di Donna, via A. Sordi,  via Lago di Levico ecc. contro le più elementari Norme del P.R.G. avendo effettuato di fatto un cambio di destinazione da “Distretto Scolastico” a Civili Abitazioni, quale migliore occasione per tentare di distribuire servizi primari a tanti malcapitati?

E dunque ancorché sprecare tempo e lavoro, anziché disperdere energie per improponibili pianificazioni inerenti cambi urbanistici senza senso, per l’ennesima volta mal interpretando le Leggi, perché non procedere al Recupero di tutto ciò che possa portare DIGNITA’ tra quell’indecente Pasticcio Urbanistico, atteso che notoriamente detto "nuovo" quartiere, necessita al più presto di un “Piano di Recupero”… VERO, però!

E’ un obbligo morale, l'amministrazione non può fingere che nulla sia accaduto negli ultimi 10 anni, l'amministrazione non può permettere che si prenda in considerazione un’altra SCELLERATA operazione di "indecente speculazione" urbanistico-edilizia, in una zona della Città dove si è costruito di tutto e di più e dunque già duramente provata, in una "Zona Vasta" dove in maniera sconcertante perché nello specifico - “non ciazzecca assolutamente nulla” - si vorrebbe malamente applicare la L.R. 20/01… ricorrendo pensate proprio alla PEREQUAZIONE… per così come da "taluni" è stato genericamente appunto interpretato detto termine.

Interessante sapere se tanto la delibera n. 7 del 24.01.05 quanto l’intervento di che trattasi - realizzato contra legem - siano stati portati all’attenzione della Regione Puglia per il parere obbligatorio.

C’è altresì da considerare che : < “In base al principio della perequazione, i proprietari dei suoli destinati ad ospitare attrezzature collettive ed infrastrutture pubbliche sono titolari dei medesimi diritti edificatori che spettano ai proprietari dei suoli destinati a residenza o ad attività economiche. Mentre però questi ultimi potranno costruire i volumi che gli spettano sulle aree di loro proprietà (ed eventualmente "ospitare" i diritti di altri proprietari), i primi potranno realizzare le loro volumetrie solo su altre aree che il Piano Regolatore ha destinato a edificazione privata. E una volta che avranno sfruttato la loro volumetria, dovranno cedere all'Amministrazione Comunale le aree destinate ad attrezzature collettive” >. Appare quanto mai evidente che l’ennesimo tentativo di speculazione, quello in argomento, non è applicabile - perseguibile atteso che le aree che il P.R.G. ha destinato ad edificazione privata sono del tutto e da tempo esaurite nella zona oggetto di proposta d’intervento. Tra le altre considerazioni  che si possono e si debbono fare, non bisogna dimenticare che : < per qualsiasi “Piano di Recupero” che si rispetti, lì dove si vuole effettivamente e realmente operare il Recupero dell’edilizia esistente - esistente perché appunto già realizzata - detta norma prevede che il carico urbanistico non possa essere assolutamente incrementato oltre il 5% di quello già presente>. Agevole osservare - per la zona in argomento - quanto solo il recepire, sistemare e infrastrutturare con opere di urbanizzazione degne di questo nome, il devastante intervento concretizzato tra i budelli urbani di nuova generazione realizzati in c.da Muso di Rizzo superi di gran lunga la soglia del 5%.

Si vorrà convenire che a Taranto l'Urbanistica ad oggi è stata più che altro CALPESTATA.

 

Taranto, 15 giugno ’13                                                                           Emma Bellucci CONENNA  





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