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La replica dell'USB alla nota stampa dell'ilva sulla raccolta firme e colletta in favore di Stefano Delli Ponti, lavoratore ilva gravemente ammalato.
martedì 7 maggio 2013
da USB Taranto



UNIONE SINDACALE DI BASE
LAVORO PRIVATO
Coordinamento Taranto


COMUNICATO STAMPA

 

 

In riferimento al pretestuoso e offensivo comunicato ILVA, attraverso il quale giustifica il non aver voluto ricevere Stefano DELLI PONTI, la scrivente Organizzazione Sindacale ritiene che il rispetto della vita umana debba andare  oltre fantasiose e inopportune rivendicazioni di regole contrattuali peraltro inesistenti.

L’USB vuole ricordare che non è vero e non è previsto nel CCNL metalmeccanico o nello Statuto dei Lavoratori alcun impedimento alla libera donazione da parte dei Lavoratori in favore di propri colleghi colpiti da gravi malattie e impossibilitati ad affrontare le esose  spese per potersi curare.

La direzione ILVA, nel medesimo comunicato accusa l’USB di aver strumentalizzato il gravissimo disagio e la malattia di Stefano e che dovrà verificare la veridicità delle firme raccolte.

A tali illazioni gratuite l’USB risponderebbe con la stesura di un velo pietoso, ma rivendica il ruolo attivo nella tutela della salute e della vita dei lavoratori, concetto a molti sconosciuto e consiglierebbe alla direzione Ilva di accertare che siano autentiche  tutte le firme ( false) apposte sulle tantissime deleghe per la trattenuta sindacale approdate negli ultimi mesi sui tavoli della stessa.

Per quanto riguarda inoltre l’obbligo per cui le iniziative debbano necessariamente passare al vaglio dei tre sindacali aziendali, vorremmo rammentare che la Costituzione e lo Statuto dei Lavoratori prevedono libertà di scelta da parte dei lavoratori nell’adesione a qualsiasi sindacato e che anche in autonomia qualsiasi lavoratore ha facoltà di aiutare un proprio collega in difficoltà.

L’USB, nel rispetto della volontà di Stefano ha rimosso il presidio e l’occupazione di oggi, il quale, dopo aver avuto un incontro con le tre segreterie ha inteso confidare nel buon senso delle stesse: abbiamo fatto un passo indietro per evitare contrasti che non ci appartengono quando si tratta della salute e della vita delle persone.

L’USB ha presidiato le portinerie ILVA per circa venti giorni e il risultato ottenuto è stato quello di aver raccolto circa 9.000 (NOVEMILA) ore donate volontariamente dai colleghi di lavoro, quindi non sono soldi dell’azienda.

Vogliamo ricordare ancora che Stefano DELLI PONTI ha chiesto espressamente aiuto all’USB affinchè  perorasse la propria causa dopo aver inutilmente bussato a tante porte senza ricevere  alcuna risposta!

In questi venti giorni di raccolta firme per la donazione di ore, a cui, vogliamo dirlo, hanno anche aderito diversi delegati di altre organizzazioni sindacali, non abbiamo fatto altro che il dovere umano di chi tiene alla salvaguardia della persona. L’USB avrebbe aderito senza alcun tentennamento ad una simile iniziativa se fosse stata attivata da altri.

La Scrivente Organizzazione Sindacale rimarca ,ancora, come per circa quattro ore Stefano abbia dovuto attendere di essere ricevuto, peraltro, in condizioni precarie di salute dato che si doveva sottoporre alla normale terapia quotidiana per la sua malattia, mentre l’azienda si preoccupava di diramare un comunicato stampa per giustificare all’opinione pubblica le proprie ragioni dell’ennesimo diniego di un diritto palesemente sovrastato da inutili illazioni nel tentativo di arginare il “pericolo” USB.  Solo dopo un’ azione decisa, passata attraverso l’occupazione pacifica dell’ingresso alla  portineria della Direzione da parte di Lavoratori dell’USB, la stessa direzione aziendale, si accingeva a ricevere Stefano.

In quanto alla strumentalizzazione di cui ci accusa nel comunicato l’azienda ILVA, rammentiamo come già in occasione del presidio-MOF di Novembre u.s., con  la cassa di resistenza gli stessi lavoratori del MOF, tutelati dall’USB nell’occasione, donavano una notevole somma da essi raccolta in favore di Stefano DELLI PONTI, per cui ci sembra del tutto incauta l’accusa a noi rivolta, quando si parla di strumentalizzazione..

 

In riferimento, inoltre, al non riconoscimento dell’ USB quale forza sindacale, forse  perché ritenuta scomoda, facciamo notare all’azienda ILVA  che centinaia di deleghe già trasmesse da mesi con firme autentiche e non “falsificate” attendono di essere riconosciute e che per tale ragione i nostri legali hanno già provveduto ad inoltrare ricorso al Giudice del lavoro per l’applicazione dell’articolo 28 della legge 300\70 (Statuto del Lavoratori).

La Scrivente fa presente che ancora circa 250 (duecentocinquanta) deleghe sono pronte per essere inviate all’indirizzo della direzione Ilva e che non si fermerà nell’azione sindacale neanche quando verranno poste in atto iniziative coercitive e minacciose.

Le elezioni per il rinnovo del consiglio di fabbrica, ormai alle porte consentirà, salvo oscure manovre, all’USB di avere all’interno della fabbrica i propri rappresentanti eletti dai lavoratori. Motivo per cui la direzione ILVA  si metta” l’anima in pace” e cominci a riconoscere da subito la Scrivente Organizzazione poiché è già una REALTA’.

 

Carissimo Direttore  inviteremmo l’azienda che Lei rappresenta ad evitare in futuro di addebitare strumentalizzazioni ad altri dimenticando che la lotta per la vita e per la salute è solo una “minchiata”  nelle intercettazioni della Magistratura tarantina e  che tale espressione viene attribuita non all’USB ma a qualcun altro di cui non dimentichiamo il nome.

Concludendo, l’USB ritiene che la Vita e la Salute non possano avere sigle e, pertanto, sia priorità assoluta quella di contribuire a dare speranza di salvezza all’uomo prescindendo dalle stesse USB-Fim-Fiom-Uilm o altre, poiché, secondo noi la polemica innescata dal comunicato Ilva ha solo fuorviato il problema.

Ritenendo inutile e dannoso, per certi versi, continuare ad anteporre antipatiche deduzioni ai veri problemi, licenziamo l’accaduto con l’auspicio accorato di una rapida soluzione della questione e di garantire quanto prima il diritto alla cura per Stefano Delli Ponti.

 

Taranto 06.05.2013

 

Coordinamento USB-Ilva Taranto



GLI ACCORDI SONO I VOSTRI!!
LE VITE SONO LE NOSTRE!!
VIA DALL'ILVA FIM-FIOM-UILM

Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato TARANTO-Talsano - Piazza Lojucco, 8 Tel e fax 0997716525 www.puglia.usb.it – taranto.ilva@usb.it



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